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Avanti le indagini per stringere il cerchio sul killer del pensionato

17 agosto 2023 | 17:39
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Avanti le indagini per stringere il cerchio sul killer del pensionato

Disposta l’autopsia sulla vittima. L’inchiesta prosegue per dare un volto e un nome all’assassino

E’ il momento del lutto ad Altopascio. La tragica fine di Luigi Pulcini, il 75enne di Roma, morto nel giorno di Ferragosto dopo essere finito per dieci giorni in coma, a causa del pugno sferratogli da uno sconosciuto davanti ad un bar del paese, ha sconvolto tutti. In particolare la moglie Sandra Baldi, che si è circondata di parenti e amici per superare questo drammatico momento. Ma le indagini dei carabinieri coordinate dal sostituto procuratore Elena Leone non si fermano. L’inchiesta, che dalla morte del pensionato, ex commerciante, è diventata un’indagine per omicidio, va avanti. Sottotraccia e con accertamenti che proseguono per stringere il cerchio attorno al responsabile della tragica fine del 75enne, che si trovava, come ogni estate, a trascorrere un soggiorno di riposo nella casa di Spianate della moglie, che qui ha le sue origini.

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Sulla salma della vittima il pm ha disposto l’autopsia, delegando l’affidamento al collega della procura di Pisa, competente per la morte di Pulcini, avvenuta nell’ospedale di Cisanello. L’esame necroscopico servirà a raccogliere altri elementi utili per il capo di imputazione che adesso è passato a omicidio volontario. Secondo quanto è stato ricostruito finora, il pensionato è stato colpito ad un pugno da un giovane uomo, sceso da una Fiat 500 mentre la vittima si trovava al tavolo di un bar a due passi da piazza Umberto ad Altopascio. Un colpo sferrato con violenza tale da farlo cadere e fargli battere la testa sul marciapiede, provocandogli lesioni risultate purtroppo letali.

Dagli elementi raccolti dai testimoni, le attenzioni si sono subito concentrate sull’auto utilizzata per la fuga. Attraverso l’esame dettagliato delle immagini delle telecamere, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire tutte le fasi del terribile episodio. Una indagine che avrebbe subito preso una direzione precisa e che si starebbe concentrando a dare un nome e un volto al presunto killer che, al momento, ufficialmente rimane ignoto. Tanti gli aspetti che si vogliono chiarire, a cominciare dal movente dell’aggressione. Pulcini, secondo quanto ha raccontato la moglie, era solito recarsi ogni mattina al bar Il buon caffè, per fare colazione. Quella domenica mattina 6 agosto era andato da solo. Sulla base di alcune testimonianze i carabinieri ritengono, almeno al momento, che il giovane abbia colpito Pulcini convinto che avesse lanciato un’occhiata di troppo alla fidanzata che era con lui e che si sarebbe trovata nell’auto al momento della fuga. L’altro nodo da chiarire riguarda le circostanze che avrebbero spinto un trentenne, a qualche ora dal fatto, a presentarsi alla caserma dei carabinieri per autodenunciarsi. La sua versione non ha convinto i carabinieri ed è stato indagato per autocalunnia. Voleva coprire qualcuno? E, nel caso, chi e perché? Domande a cui mirano a rispondere le indagini degli inquirenti. La famiglia e le istituzioni chiedono risposte.

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Intanto, per i funerali si deve attendere. Non si svolgeranno prima della prossima settimana ma l’intenzione della famiglia della vittima è di celebrarli a Spianate.