Perse la vita a 21 anni in un incidente in scooter: i genitori risarciti con 415mila euro

La Corte d’appello ha incrementato la cifra disposta dal tribunale di primo grado
In una atroce notte di 10 anni fa si era consumata la tragedia e ora la corte d’Appello di Firenze ha chiuso il cerchio sul triste computo dei risarcimenti ai parenti e familiari della vittima. Lui aveva perso la vita a soli 21 anni in un incidente stradale che aveva tinto di rosso le strade del quartiere San Vito di Lucca a luglio del 2013. Il ragazzo, Sean Bianchi, era in sella al suo scooter, stando al resoconto processuale, quando un suo amico un po’ più grande di lui fa un’impennata con la sua moto ma perde il controllo e lo urta in modo violento, senza volerlo, ma nell’impatto viene disarcionato dalla sella e cade finendo per sbattere la testa contro un lampione a lato strada.
Un impatto tremendo che non gli ha lasciato scampo. Nonostante le cure immediate e il ricovero all’ospedale campo di Marte per il 21enne non c’è stato niente da fare ed era spirato poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Dalla tragedia sono venuti fuori due procedimenti giudiziari, uno penale e l’altro civile. Terminato l’iter penale per omicidio colposo restava da definire solo il quantum del risarcimento ai familiari del giovane che ha perso la vita in quella tremenda serata d’estate. Alla vittima i giudici hanno riconosciuto il 30% della responsabilità dell’incidente per la velocità con la quale entrambi viaggiavano in quella strada e in quell’ora, che per i magistrati era superiore alla norma. In totale per i genitori e i familiari i giudici d’appello hanno quantificato un danno di circa 415mila euro a carico dell’assicurazione del motociclo ritenuto responsabile al 70% dell’incidente mortale. Ai 385mila euro già erogati infatti la corte d’appello fiorentina ha aggiunto altri 15mila euro a testa solo per ciascun genitore, sempre a carico della compagnia assicurativa del mezzo guidato dall’altro ragazzo che non si era nemmeno accorto in un primo momento dell’evento mortale perché era caduto a terra anche lui. L’assicurazione è stata condannata a pagare anche circa 14mila euro di spese di lite e di giudizio.
Si legge nella sentenza d’appello pubblicata nelle scorse settimane: “In definitiva, la ricostruzione del sinistro compiuta in seguito agli accertamenti di polizia giudiziaria e alle testimonianze acquisite, riportata nella sentenza di primo grado, consente di confermare la percentuale di colpa nella misura del 30% attribuita alla vittima, dovuta essenzialmente alla velocità non prudenziale tenuta, in rapporto allo stato dei luoghi e al momento in cui si è verificato il sinistro, caratterizzato da scarsa luminosità, per via dell’ora notturna e in ragione della pubblica illuminazione insufficiente ad assicurare condizioni di visibilità analoghe a quelle consentite durante le ore solari, accoglie il primo motivo di appello proposto nell’interesse dei due genitori e condanna in favore degli stessi l’assicurazione e il conducente dell’altro mezzo che ha causato l’evento al pagamento della somma di euro 15.716,51 euro ciascuno, oltre interessi legali dalla pronuncia al saldo effettivo. Si deve rilevare che il percorso motivazionale del giudice di primo grado può essere condiviso”. Il caso giudiziario si è concluso ma niente e nessuno potrà mai davvero risarcire i familiari per un perdita del genere.