Droghe leggere, dati choc dal Viminale: a Lucca si spendono 23mila euro al giorno in erba o fumo

13 settembre 2023 | 13:50
Share0
Droghe leggere, dati choc dal Viminale: a Lucca si spendono 23mila euro al giorno in erba o fumo

I dati della Direzione centrale servizi antidroga: aumentano i consumatori dai 15 ai 19 anni

In aumento rispetto allo scorso anno il consumo di “droghe leggere” nella città di Lucca, da 3200 a 3800 dosi quotidiane consumate, specie dai giovani.

Per la direzione centrale dei servizi antidroga del Viminale ogni giorno si consumano mediamente ben 3827 dosi di hashish o marijuana, che tradotto in soldi visto che il prezzo medio di una dose è di circa 5/7 euro (10/15 euro al grammo) porta a circa 23mila euro spesi ogni giorno in città per acquistare erba o fumo. Un giro d’affari mensile di circa 700mila euro al mese, nel solo territorio lucchese.

Questi i dati che sono presenti nell’ultima relazione al Parlamento della Dcsa che è arrivata a tali conclusioni grazie al progetto “acque reflue” che analizza negli scarichi cittadini il quantitativo presente per ogni sostanza stupefacente eliminata dal corpo umano tramite le urine e fa la media giornaliera per ogni singola sostanza. I dati relativi al 2022 evidenziano ancora una volta un aumento della percentuale dei giovani dai 15 ai 19 anni che consuma droghe, almeno una sostanza nell’ultimo anno, che passa in un anno, e in modo preoccupante, dal 18,7% al 27,9%. Questo incremento si ritrova anche nella fascia di popolazione giovanile che dichiara di aver consumato sostanze illecite negli ultimi 30 giorni, che passa dal 10,9% al 18,3%. La spesa stimata dall’Istat da parte di tutti i consumatori per l’acquisto di sostanze stupefacenti in tutta Italia è di 15,5 miliardi di euro: “una ricchezza enorme dilapidata, che si somma – in negativo – ai danni, spesso irreversibili, derivanti alle persone dall’uso delle sostanze, e ai rilevanti costi sociali e sanitari della cura e del recupero, oltre che della sottrazione all’adempimento di doveri elementari. L’impatto complessivo sulla nazione rischia di oltrepassare l’entità media di una legge di bilancio”. Senza trascurare, fra le voci che concorrono a integrare il costo sociale delle dipendenze, l’incremento dei sinistri stradali legati alla alterazione alla guida di un veicolo a causa dell’assunzione di droga. Quanto alle sostanze, ne sono state identificate molte nuove, soprattutto sul mercato on-line, per la facilità di accesso a esso, mentre le droghe tradizionali continuano a circolare, e permane il primato di maggiore utilizzo per la cannabis e i suoi derivati.

Parola d’ordine: prevenzione

Prevenire e non solo reprimere l’uso di droghe specie tra i giovani, questo l’obiettivo dell’ente governativo. Conclude infatti il report annuale 2023 su dati dello scorso anno: “La bussola che intendiamo seguire è porre al centro la persona, prima di ogni sostanza. Intensificheremo campagne di comunicazione con approfondimenti tecnici divulgativi, che coinvolgano le famiglie, gli educatori, e gli insegnanti. La prevenzione, soprattutto quella precoce, rimane il nostro punto di partenza: le relative attività vanno potenziate, proposte a target di età sempre più giovane, e riguardare non soltanto le sostanze stupefacenti, ma tutte le dipendenze patologiche senza distinzione. È questa la linea vincente, dentro e fuori i confini nazionali. Perché, come sperimentano coloro che si occupano di dipendenze sia sul piano della prevenzione, sia su quello del recupero, quando curi una malattia puoi vincere o perdere, ma se curi una persona puoi solo vincere”.

La Dcsa

La Direzione centrale servizi antidroga nel suo attuale assetto venne istituita agli inizi degli anni Novanta, per effetto dell’art. 1 della legge 15 gennaio 1991, n. 16, ereditando compiti, personale e dotazioni del soppresso Servizio Centrale Antidroga, costituito, presso la Direzione centrale della polizia criminale, ai sensi dell’articolo 35 della legge 1 aprile 1981, 121, con funzioni di coordinamento dell’azione di contrasto operata dalle forze di polizia nel settore degli stupefacenti. Ancor prima, le stesse funzioni, sulla base dell’articolo 7 della legge 22 dicembre 1975, 685, erano affidate all’Ufficio centrale di direzione e coordinamento dell’attività di polizia per la prevenzione e repressione del traffico illecito delle sostanze stupefacenti (“ufficio stupefacenti”), quale struttura, nata nel 1976, di direzione e coordinamento della attività antidroga composta, tra gli altri, da funzionari e ufficiali dell’allora Direzione generale della pubblica sicurezza e da ufficiali dell’Arma dei carabinieri e della guardia di finanza. Ad oltre 40 anni di distanza dalla sua costituzione, la Dcsa rappresenta una delle più longeve e riuscite esperienze interforze in seno alle forze di polizia nazionali.