Sversamento nel rio di Vorno, vanno avanti gli accertamenti

20 settembre 2023 | 15:01
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Sversamento nel rio di Vorno, vanno avanti gli accertamenti

Al momento non si è ancora arrivati a stabilire l’origine della sostanza biancastra notata sabato scorso

Non è stato ancora possibile individuare il tipo di sostanza che ha colorato di bianco lo scorso 16 settembre le acque del rio di Vorno. E’ questo l’esito dei primi accertamenti di Arpat, in attesa degli esami analitici per individuare la fonte dell’eventuale inquinamento.

Il personale dell’Arpat di Lucca era intervenuto nel pomeriggio di sabato scorso, dopo la chiamata della polizia municipale di Lucca, sul rio di Vorno detto Gora, al fine di verificare la presenza di una colorazione anomala nel torrente che confluisce nel canale Ozzeri. All’arrivo sul luogo, il personale ha constatato la presenza di una macchia di colore bianco nel punto di confluenza dei due canali, che ristagnava e veniva dilavata molto lentamente dall’acqua del canale principale, pur essendo presente acqua corrente in entrambi i canali.

La colorazione biancastra era presente anche 100-150 metri a monte del punto di ristagno e degradava fino a sparire quasi completamente all’altezza della officina della Birindelli Srl.

Il personale di Arpat, insieme ai tecnici comunali ed alla polizia municipale, ha percorso a ritroso l’intero canale sino alla zona industriale di Guamo alla ricerca di una possibile origine della contaminazione senza, però, individuare alcuna immissione in quel tratto del canale. All’altezza della via di Sottomonte il canale si interra e quindi non risulta ispezionabile.

I tecnici Arpat hanno immediatamente comunicato al personale dei Comuni presenti sul luogo la necessità di installare panne assorbenti per limitare l’inquinamento nella zona interessata e far intervenire un mezzo per aspirare l’acqua contaminata.
Il personale dell’agenzia ha realizzato anche un campione a monte della contaminazione, nel Comune di Capannori, più precisamente al di sotto del ponte di accesso all’ingresso secondario dell’Officina Brindelli.

I parametri registrati indicano un pH intorno alla neutralità e conducibilità simile in entrambi i campioni ma un netto calo del tenore di ossigeno disciolto e uno stato di ipossia delle acque nel punto di maggior accumulo. Al momento non è possibile stabilire l’esatta natura della sostanza inquinante.

In attesa degli esiti analitici, il Dipartimento di Lucca ha richiesto ai Comuni coinvolti di ricercare eventuali tubazioni di scarico abusive non individuate al momento del sopralluogo sia nel tratto all’aperto che nel tratto interrato.