Studio immobiliare riduce in autonomia la parcella del geometra: dovrà pagare la differenza

27 settembre 2023 | 12:54
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Studio immobiliare riduce in autonomia la parcella del geometra: dovrà pagare la differenza

La Corte d’Appello dà ragione al professionista: i titolari dell’agenzia condannati anche a 5mila euro di spese legali

“Non ti pago”, questo il titolo di una spassosa commedia dei fratelli De Filippo in cui uno dei protagonisti, gestore di un banco del Lotto, si era rifiutato di pagare un suo dipendente che aveva vinto una grossa cifra, con motivazioni a dir poco surreali, ma come spesso succede la realtà e la fantasia viaggiano sugli stessi binari.

È quanto emerge dai resoconti processuali di un singolare contenzioso. Un noto studio immobiliare della provincia, infatti, prima ha dato mandato a un geometra di Lucca di seguire ben 5 pratiche tra compravendite e altri lavori ma dei circa 16mila euro di parcella decide di pagarne solo 2500 e si rifiuta di pagare le somme restanti, decidendo unilateralmente che la cifra pagata andava più che bene.

Di diverso avviso il geometra e ora anche la corte d’Appello di Firenze che ha condannato i titolari dell’agenzia a pagare circa 14mila euro di residue spettanze al tecnico lucchese più 5mila euro di spese legali. L’incredibile vicenda parte nel 2019 quando il tribunale di Lucca respinge l’opposizione al decreto ingiuntivo emesso in favore del geometra che aveva dimostrato l’assoluta liceità delle parcelle richieste all’agenzia immobiliare ma questo non ha fermato i titolari dello studio che hanno appellato la sentenza di primo grado proseguendo nel rifiuto di pagare il dovuto al geometra lucchese. Ma anche per i giudici di secondo grado le motivazioni dell’agenzia immobiliare sono risultate del tutto infondate e prive di qualsiasi motivazione legale.

Il geometra infatti aveva prodotto tutti i documenti che comprovavano le sue pretese e anche i testimoni e i periti ascoltati in aula hanno convinto definitivamente i giudici che quei 14mila euro andavano pagati. Madre e figlio, titolari dello studio immobiliare, avevano negato di aver conferito incarico al geometra per tutte e 5 le pratiche e ad ogni modo aveva giudicato, in autonomia, esosa la parcella del tecnico di Lucca, e che comunque c’erano state imperfezioni anche nelle uniche due pratiche che per le quali avevano ammesso di aver chiesto la consulenza tecnica. Ma le carte e i testimoni dicono il contrario.

Scrivono i giudici della corte d’appello di Firenze, Mori, Conte e Caporali, nella sentenza pubblicata il 26 settembre scorso: “L’appello deve pertanto essere rigettato, essendo infondati tutti i motivi esposti”.

Il caso è chiuso.