Scivola sul pavimento bagnato del supermercato e si frattura un femore: i titolari devono pagarle 30mila euro

5 ottobre 2023 | 13:47
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Scivola sul pavimento bagnato del supermercato e si frattura un femore: i titolari devono pagarle 30mila euro

I giudici della Corte d’Appello: “Incidente frutto di negligenza, la vittima deve essere risarcita”

Entra in supermarket di Capannori e scivola cadendo a terre e si frattura il femore in più punti, ma la proprietà si rifiuta di riconoscere le proprie responsabilità affermando che il comportamento della donna era la causa dell’incidente e il tribunale di Lucca gli dà ragione in primo grado. Lo scorso 3 ottobre, invece, la corte d’appello di Firenze dopo 8 anni di battaglie giudiziarie ha ribaltato il verdetto dando ragione alla donna all’80% e condannando i proprietari del supermarket a pagarle circa 30mila euro di danni più 13mila euro di spese legali e di giudizio, tra primo e secondo grado.

La donna ora avrà i soldi che secondo la magistratura le spetterebbero di diritto. Nel processo è venuto fuori, a seguito di testimonianze e perizie disposte dai giudici, che la donna nel gennaio del 2015 varcando la soglia di ingresso del punto vendita era scivolata rovinosamente a terra a causa della pavimentazione bagnata e liscia e nonostante indossasse scarpe con suola in gomma. Il tribunale di Lucca nel 2020 aveva respinto la domanda risarcitoria, ritenendo che l’esito lacunoso dell’istruttoria espletata (prove testimoniali) non avesse consentito di dimostrare l’effettiva incidenza causale nel dinamismo della caduta della donna, né, trattandosi di cosa inerte, l’obiettiva pericolosità della circostanza, quale intrinseca attitudine, in concreto, a provocare quello specifico incidente e aveva condannato la donna a rifondere le spese di lite tanto alla convenuta quanto alla terza chiamata.

Ma la signora non demorde e impugna la sentenza portando la causa in corte d’appello e finalmente dopo 8 anni è riuscita a dimostrare di avere ragione. Scrivono i giudici in sentenza: “Quanto alla determinazione dell’entità del concorso colposo della danneggiata, confrontando la disattenzione di lei, lieve, con la negligenza del custode, che ben avrebbe potuto evitare la scivolosità del pavimento con piccoli accorgimenti, ovvero posizionando, oltre ad un portaombrelli, un idoneo zerbino subito dopo l’ingresso, e comunque curandosi d’asciugare il pavimento ove ciò nonostante si fosse bagnato, appare congruo determinare il concorso di colpa della donna nella misura del 20%. La sentenza impugnata deve pertanto essere parzialmente riformata, e l’appellata proprietà del market deve essere condannata a corrispondere all’appellante una somma pari all’80% dell’ammontare del danno patito”. Per i giudici del distretto fiorentino il fatto che quel giorno piovesse non esime da responsabilità il supermarket che a maggior ragione avrebbe dovuto mettere in campo accorgimenti maggiori per evitare incidenti del genere ai propri clienti. D’altro canto le conseguenze della caduta non erano state minime perché la donna in esito al trauma e alla frattura del collo femore di sinistra aveva presentato postumi costituiti dagli esiti importanti con tanto di intervento di protesi totale non cementata all’anca sinistra. Il caso nel merito si è ora concluso. Il collegio dei legali era formato dagli avvocati Matteo Pennati, Michael Tirrito, Giovanni Iacopetti e Riccardo Benassi.