Bracconaggio, la Toscana è una regione a rischio

Nel mirino, secondo la Lav, ci sono soprattutto i volatili
La Toscana è un territorio a rischio bracconaggio, soprattutto ai danni degli uccelli selvatici.
È quanto emerge dal rapporto 2023 sulle zoomafie diffuso, oggi, dalla Lav.
“Secondo stime della Lipu ogni anno sono circa 5 milioni gli uccelli vittime del bracconaggio in Italia – si legge nel rapporto – Tra i paesi dell’area del Mediterraneo l’Italia è al secondo posto, dopo l’Egitto, per numero di uccelli catturati e uccisi”.
Vittime soprattutto cardellini, pettirossi, le allodole, i merli, i tordi uccisi o catturati per essere venduti come richiami vivi nella caccia di appostamento.
“Ma i motivi che generano la caccia criminale sono diversi . spiega la Lav – I rapaci, ad esempio, come gufi, poiane, falchi, nibbi sono abbattuti perché considerati nocivi o per alimentare il mercato della tassidermia illegale. Il più delle volte, però, gli uccelli vengono uccisi per essere mangiati o per essere destinati al mercato clandestino della ristorazione”.