Taglio dei posti letto in rianimazione al San Luca, Di Vito: “Dovrebbero essere oltre 20”

Il delegato del sindaco per le questioni sanitarie: “Grave che della decisione non sia stato avvisato il primo cittadino”
Posti letto all’ospedale San Luca, interviene il delegato del sindaco alla sanità, Alessandro Di Vito (Forza Italia – Udc). Il tema è quello della mancanza di posti letto al reparto di rianimazione.
“Le problematiche del nostro sistema sanitario – dice – sono molteplici, complesse e spesso si preferisce non affrontarle perché il tema mette paura ai non addetti ai lavori. Il sindaco di Lucca ha dato la possibilità al sottoscritto consigliere di studiare il settore sanitario in modo da mettere lo stesso primo cittadino nella condizione di poter meglio comprendere ed avanzare proposte al gestore della sanità. Ricordo che la salute dei cittadini è stata inserita, per la prima volta, nelle linee programmatiche 2022-27 e nel Documento Unico di Programmazione (Dup) dell’amministrazione comunale. Oggi la riflessione viene rivolta al reparto di rinanimazione (Livello 1A) dell’ospedale San Luca, per il quale è in corso una revisione dei posti letto che desta preoccupazione in quanto prevede la riduzione di quattro posti letto di rianimazione e la loro trasformazione ad un livello inferiore di cura (Livello 1B – sub-intensiva)”.
“Questa riorganizzazione – di cui siamo venuti a conoscenza durante gli incontri di ascolto del martedì a Palazzo Orsetti – dice ancora – ha messo in tensione il personale che vi opera ed in particolare quello infermieristico, che sembrerebbe non aver avuto la possibilità di intervenire nelle decisioni in modo pro attivo e nell’ambito della propria autonomia professione. A quanto ci risulta, infatti, il personale infermieristico, che vi lavora con passione e grande professionalità, non ha avuto la giusta considerazione e riconoscimento del differente ruolo che l’infermiere di rianimazione svolge in sinergia con i medici. La riorganizzazione disposta dal gestore sanitario sembra essere indirizzata più al risparmio che all’attenzione delle necessità del nostro territorio e questa ipotesi troverebbe la sua verità dal momento che la riorganizzazione porta ad un “guadagno” di sei infermieri da impiegare in altri settori. Il modello industriale continua a perseverare nel mondo sanitario a fronte della sua “mission”, che è quella di fornire un “servizio al cittadino”. La pietra della discordia è costituita dai 14 posti letto di rianimazione (Livello 1A) che diventeranno 10 nell’ospedale San Luca. Una prima considerazione riguarda il fatto che nessuna informativa è stata inviata al sindaco – presidente della Conferenza dei sindaci della Piana di Lucca – e, fatto ancor più grave, una tematica così importante non è stata neppure portata in Conferenza dei sindaci dalla stessa azienda sanitaria. Una serie di considerazioni tecniche sono d’obbligo per far comprendere al cittadino come sia in atto un drastico depotenzionamento del nostro ospedale, costruito per assolvere alle esigenze sanitarie di circa 170mila residenti e, per quanto riguarda la rianimazione, anche dei 58mila residenti nella Valle del Serchio“.
“Sulle linee di indirizzo riguardanti la “promessa di costruzione del San Luca” (febbraio 2002), la Regione ci aveva assegnato 14 posti letto di rianimazione (livello 1A), ma all’apertura nel 2014 ne erano stati attivati solo 10 – prosegue – È stata necessaria la pandemia Covid per arrivare ai 14 posti letto promessi. Adesso l’azienda sanitaria vuole declassificare quattro posti letto e farli diventare di sub-intensiva ovvero livello “non rianimazione” (Livello 1B), riportando cosi a 10 i posti letto della rianimazione come nel 2014. Questo è inaccettabile per la nostra comunità in quanto i dati nazionali ci portano ad un’altra realtà per Lucca; infatti siamo passati da 7 posti letto/100 mila abitanti (periodo pre-covid) a 14 posti letto/100 mila abitanti (periodo Covid) per ridimenzionare il dato a 10 posti letto/100 mila abitanti (febbraio 2023 – Consiglio Superiore di Sanità). In sintesi il cittadino deve sapere che per la Piana di Lucca (170 mila residenti) i posti letto per la rianimazione dovrebbero essere 17 e non 10 come il gestore sanitario, comandato dalla Regione, vuole imporre al nostro territorio“.
“Se poi teniamo conto anche della Zona distretto Valle del Serchio (58mila residenti) allora i posti letto della rianimazione dovrebbero aumentare di altri 5-6 unità. Questi sono i numeri che si declinano da linee di indirizzo nazionali del Consiglio Superiore di Sanità ai quali – a parere del sottoscritto – l’azienda sanitaria si deve attenere, ma allo stesso tempo un sindaco e una Conferenza dei sindaci dovrebbe vigilare se vuole che la propria comunità abbia un servizio di rianimazione in linea con gli standard e le previste necessità del proprio territorio: 10 posti letto/100 mila abitanti si traducono per la zona distretto della piana di Lucca in 17 posti letto. La questione del reparto di rianimazione sarà portata quanto prima all’attenzione della Conferenza dei sindaci ed al tempo stesso si procederà alla richiesta della relativa documentazione”.