Via 5mila euro con il bancomat rubato, ma manca il sistema di alert: Bankitalia fa restituire più della metà della somma

In sede di arbitrato è stato dato torto all’istituto di credito che non ha avvisato la titolare delle operazioni in serie più che sospette
Con 19 operazioni in poche ore le portano via 5mila euro, ne riesce a recuperare 3mila per la condanna della sua banca che non aveva un sistema di alert.
Nei primi giorni del mese di ottobre dello scorso anno una donna ha dimenticato, verosimilmente vicino alla cassa, il suo portafoglio contenenti documenti e il bancomat, ma se ne accorge solo la mattina successiva. Nel frattempo per malintenzionati, al momento sconosciuti, sono riusciti ad effettuare ben 19 operazioni tra prelievi e pagamenti per un totale di circa 5mila euro, l’intero plafond della carta. La donna riceve una telefonata di un signore che aveva ritrovato il portafoglio ed era riuscito a risalire al suo numero dai documenti all’interno e da un biglietto da visita ma alla consegna la donna si accorge che manca la carta bancomat e purtroppo forse anche il pin.
Ma l’uomo non era responsabile del furto della carta di credito, i malintenzionati avevano lasciato a terra il portafoglio trattenendo solo la tessera. Solo a quel punto la donna presenta regolare denuncia e blocca la carta ma in sede di verifica si accorge delle 19 operazioni e dell’ammanco di 5mila euro. La donna che, a suo dire, era certa del fatto che nel portafoglio non ci fosse anche il pin del bancomat entra in contenzioso con la sua banca chiedendo il rimborso delle somme che le erano state rubate.
Ma in sede di arbitrato, l’ufficio di Bankitalia, predisposto a questo genere di contenziosi preliminari cioè svolti per evitare di finire in tribunale, svolge tutte le indagini del caso e arriva a una prima conclusione: il pin doveva per forza essere a conoscenza di chi ha utilizzato il bancomat e quindi si deve presupporre che fosse contenuto nel portafoglio scritto da qualche parte. Questo impedirebbe il risarcimento. Ma in sede di decisione definitiva Bankitalia analizzando a fondo l’intera vicenda nei giorni scorsi ha condannato la banca a restituire alla donna 3mila dei 5mila euro, e precisamente dalla quinta alla diciannovesima operazione effettuata.
Questo perché durante il procedimento è emerso che l’istituto di credito non aveva ancora predisposto un sistema di alert, via sms o via mail, che avvisa che è stata effettuata un’operazione, di prelievo o pagamento, e nel caso offre la possibilità di disconoscere subito di essere l’autore delle disposizioni e di annullarle evitando quindi l’ammanco di denaro. E per Bankitalia ben 19 operazioni in 24 ore dovevano essere considerate più che sospette ma ad ogni modo l’assenza di un qualunque sistema alert ha sciolto ogni dubbio sul fatto. Si legge infatti nel provvedimento dell’Abf di Bakitalia: “Nondimeno, e secondo il principio enunciato dal collegio di coordinamento va considerato che nella fattispecie non risulta attivato un sistema di efficace allerta, che invece avrebbe potuto avvisare la ricorrente della truffa che subiva e che si è perpetuata per circa 24 ore”.
La donna è stata “fortunata” perché ormai quasi tutti gli istituti di credito hanno un sistema alert, altrimenti non sarebbe riuscita a recuperare nulla. E comunque mai conservare il pin di bancomat e carte di credito insieme.