Carenza di personale, scatta lo stato di agitazione alla polizia municipale di Lucca

I sindacati: “Eccessivi carichi di lavoro e continue riorganizzazioni e trasferimenti rendono la situazione insostenibile. E l’ambiente di lavoro è insalubre”
Carenza di personale, eccessivi carichi di lavoro, mancanza di direttive interne sugli adeguamenti ed adempimenti normativi e rischi per la salute e la sicurezza dovuti anche all’insalubrità dell’ambiente di lavoro. Sono solo alcune delle motivazioni che hanno indotto i sindacati a dichiarare lo stato di agitazione degli agenti della polizia municipale di Lucca, chiedendo contestualmente una richiesta di incontro di conciliazione e raffreddamento.
E’ un quadro a tinte fosche quello che descrivono le sigle: Paola Freshi, segretaria generale della Fp Cgil, Maido Niccolai, segretario della Uil Fgpl e Ivan Polacci, delegato territoriale Cse FlPl, denunciano infatti una situazione divenuta insostenibile per i dipendenti. Il punto che si è trasformato in veri e propri Cahiers de doléance degli agenti, è stato fatto nel corso dell’assemblea sindacale di martedì scorso (17 ottobre). Ma le problematiche emerse le sigle le avevano fatte presente già nel giugno scorso in una lettera indirizzata all’amministrazione comunale ottenendo garanzie e la promessa di un incontro a settembre ma i sindacati sostengono che finora risposte non sono arrivate. Ed è per questo che hanno deciso di far scattare lo stato di agitazione.
Prima fra tutte “la carenza di personale”, a cui, secondo i sindacalisti si aggiungerebbero “gli eccessivi carichi di lavoro; la mancanza di direttive interne sugli adeguamenti ed adempimenti normativi; l’insufficiente formazione; rischi per la salute e sicurezza; l’insalubrità dell’ambiente di lavoro”. Condizioni che, sempre stando ai rappresentanti dei lavoratori, sarebbero aggravate dalle continue riorganizzazioni interne, che si declinerebbero in “improvvisi spostamenti di personale”, a cui vengono attribuite “scarse valutazioni”. I sindacati puntano però anche il dito su “inadeguatezza dell’indennità di servizio esterno, insufficienza dei fondi ex articolo 208 del codice della strada, le scarse progressioni interne di carriera; l’impoverimento qualitativo del servizio offerto alla cittadinanza determinato dall’impiego strategico delle risorse finanziarie di settore e lo sfruttamento delle risorse umane per il mero raggiungimento di obiettivi di breve periodo prefissati nel piano della performance, trascurando le esigenze di sicurezza collettiva di più ampio orizzonte”.