Cocaina a fiumi dall’Olanda alla Lucchesia: condannato a 11 anni il capo della gang

21 ottobre 2023 | 13:03
Share0
Cocaina a fiumi dall’Olanda alla Lucchesia: condannato a 11 anni il capo della gang

Per l’accusa gestiva un traffico internazionale di droga che veniva rivenduta al dettaglio in provincia

Importavano cocaina dall’Olanda per poi rivenderla in provincia di Lucca, condannata in via definitiva per traffico internazionale di stupefacenti la banda di albanesi e rumeni ritenuta responsabile del vorticoso giro di spaccio in Lucchesia e in Versilia, condannato in via definitiva il capo della gang a 11 anni di reclusione e 47mila euro di multa.

L’uomo era stato condannato a 5 anni di reclusione nel 2017 per un traffico di 5 chili di cocaina e successivamente a 9 anni per ben 28 chili di polvere bianca, dopo un rinvio ordinato dalla Cassazione, la corte d’Appello di Firenze, con sentenza del 25 novembre 2022, aveva rideterminato la pena inflitta a  Edmond Zefi, imputato appunto di vari episodi di detenzione illecita di stupefacente. Condanna ora confermata in via definitiva nei giorni scorsi dalla suprema corte di Cassazione. La sua banda inondava di cocaina la Versilia e la Lucchesia in quegli anni secondo i giudici. L’uomo era stato già condannato dal tribunale cittadino nel 2017 a 5 anni di reclusione sempre per traffico di droga, e nel 2020, il gup di Lucca, quando aveva condannato l’intera banda, gli aveva comminato una pena a 9 anni di reclusione e 43mila euro di multa, ma  la suprema corte di Cassazione solo ed esclusivamente sull’entità della pena aveva rinviato gli atti alla corte d’Appello di Firenze per ricalcolare la pena definitiva. Pena che ora è stata ricalcolata a confermata definitivamente.

La sentenza definitiva

Scrivono gli ermellini: “La corte d’appello fiorentina, individuato il reato più grave, in quello contestato al capo 42, con motivazione ancorata alla gravità concreta che è congrua e non illogica (cessione di ben 28 chili di cocaina, come sopra esposto), ha argomentato in ordine agli aumenti di pena, richiamando l’oggettiva connotazione delle fattispecie contestate, e cioè rilevando che le imputazioni riguardavano condotte di importazione di un quantitativo di cocaina pari a complessivi 5 chili, mentre il fatto accertato con la sentenza del gup di Lucca concerneva un unico reato di importazione di ben 5,545 chili di cocaina, quindi di un quantitativo ben maggiore, sottolineando anche l’allarmante pericolosità della condotta, e cioè l’occultamento della droga nel doppio fondo di una autovettura”.

Conclude la sentenza: “Le misure degli aumenti di pena comminati, dunque, sono adeguatamente motivate anche in ordine alla proporzionalità, nel pieno rispetto dei principi stabiliti dalla richiamata pronuncia invocata dal ricorrente secondo cui il giudice, nel determinare la pena complessiva, oltre ad individuare il reato più grave e stabilire la pena base, deve anche calcolare e motivare l’aumento di pena in modo distinto per ciascuno dei reati satellite”. Il suo ricorso è stato rigettato dai giudici di Piazza Cavour e l’uomo è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali.