Documenti falsi per stranieri irregolari, 44enne di Lucca ai domiciliari

Per l’accusa faceva parte del giro con a capo due donne che si facevano pagare per carte d’identità e permessi falsi
Sono accusati, a vario titolo, di aver fatto parte di un giro di immigrazione clandestina, fornendo documenti contraffatti o alterati a migranti. L’indagine della squadra mobile di Pistoia che si è estesa anche alla Lucchesia è approvata davanti al gup che ha emesso sei condanne per rito abbreviato, due sentenze di patteggiamento, due rinvii a giudizio ed un’assoluzione nei confronti di undici imputati accusati a vario titolo di immigrazione clandestina. Un 44enne di Lucca è finito agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Secondo l’accusa avrebbero collaborato con la gang.
Le condanne inflitte giungono a conclusione di un’attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Pistoia e coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco
Nove degli undici imputati già nel mese di ottobre 2022 erano stati destinatari di altrettante misure cautelari. In particolare, secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile, due misure cautelari in carcere nei confronti di due donne, una italiana di 48 anni ed una donna di origini rumene di 36 anni, stando all’accusa organizzatrici del giro di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, facendosi pagare, le due donne favorivano l’ingresso in Stati esteri di cittadini stranieri privi di cittadinanza per quel Paese, ovvero senza titolo di residenza permanente, fornendo loro documenti contraffatti. Analogamente le medesime donne si occupavano di organizzare finti matrimoni fra cittadini italiani e donne extracomunitarie per consentire a queste ultime di richiedere un titolo di soggiorno per motivi familiari che consentisse loro di permanere sul territorio nazionale.
A due uomini, un cittadino italiano di 44 anni residente a Lucca ed un cittadino albanese di 53 anni residente a Firenze, veniva invece applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Entrambi, da quanto emerso delle indagini, avrebbero collaborato e dato supporto alle due donne sottoposte alla custodia in carcere.
Nei confronti degli altri cinque imputati all’epoca era sta irrogata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla pg perché ritenuti responsabili di aver messo a disposizione delle due donne i propri documenti d’identità che, previa alterazione e contraffazione, venivano poi utilizzati, per l’accusa, dai cittadini stranieri per raggiungere illegalmente gli Stati esteri di destinazione.
Nove degli undici imputati sono stati ritenuti colpevoli dei reati loro ascritti ed in particolare ad una delle due organizzatrici, la cittadina italiana, è stata inflitta la pena di anni 4 e mesi 6 di reclusione, oltre ad una multa di euro 15.000,00.
Per quanto riguarda i due uomini finiti agli arresti domiciliari il mese di ottobre dello scorso anno, il cittadino italiano è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione oltre ad una multa di euro 20.000,00; il cittadino albanese è stato invece condannato ad anni 1 di reclusione oltre ad una multa di euro 50.000,00.
Per gli atri cinque soggetti, sottoposti inizialmente alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla pg, sono state irrogate condanne da mesi 7 fino ad anni 1 di reclusione, oltre a multe comprese tra 16 mila e 33 mila euro.