Facevano entrare stranieri irregolari in Italia su camion per le merci, condanna definitiva per due

22 ottobre 2023 | 11:03
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Facevano entrare stranieri irregolari in Italia su camion per le merci, condanna definitiva per due

L’organizzazione criminale è stata scoperta nelle indagini per l’omicidio di un cuoco cingalese in via del Toro nel 2019

Facevano entrare clandestini asiatici in Italia nascosti tra le merci, in genere infissi metallici destinati alle aziende, dentro camion coperti da teloni attraverso le frontiere di Trento e Gorizia. Farli arrivare in Europa era più facile: entravano in Romania con un visto per turismo. Per due di loro è arrivata la condanna definitiva a 3 anni e 8 mesi di reclusione da parte dei giudici della suprema corte di Cassazione.

Le due condanne si riferiscono a una donna cingalese e ad un uomo di origine rumene che in qualche modo facevano parte o collaboravano con la gang, i cui vertici hanno ricevuto condanne più alte in procedimenti ancora da definire in tutti i gradi di giudizio. Da diverse intercettazioni iniziate dopo l’omicidio di un cittadino cingalese a Lucca (il cuoco 50enne dello Sri Lanka trovato morto nel suo appartamento di via del Toro, nel centro storico nel 2019) emergeva l’esistenza di una associazione di cui faceva parte anche la donna condannata, come partecipe, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cittadini cingalesi fatti entrare nel territorio nazionale, trasportandoli dalla Romania, dove arrivavano muniti di visti turistici o per lavoro, attraverso l’Ungheria e la Slovenia, nascosti tra merci trasportate anche dall’altro condannato e dal capo dell’organizzazione, talvolta servendosi di staffette, come accertato con l’arresto del capo a Gorizia.

A ciascun clandestino veniva richiesta la somma di quattromila euro e chi non pagava veniva trattenuto in luoghi a disposizione dell’associazione, fino a quando i familiari non versavano l’importo. Nove le persone arrestate nel Nord Italia proprio nel dicembre del 2019 dalla polizia di Lucca: sei cingalesi e tre rumeni perché responsabili del traffico di clandestini originari dei paesi asiatici (Sri Lanka e Bangladesh) sulla rotta Romania–Ungheria–Italia. Il capo dell’organizzazione criminale viveva a Lucca. Il gruppo aveva ramificazioni in tutto il nord Italia e in particolare a Milano. In luoghi di incontri concordati di volta in volta, i migranti clandestini venivano accolti dal capo dell’organizzazione. Il viaggio costava loro una cifra che andava dai 4mila euro per la tratta Romania-Italia ai 6-7mila euro per arrivare nel nostro paese partendo dallo Sri Lanka. Chi non era in grado di pagare l’intero viaggio veniva sequestrato in un casolare nella provincia di Monza Brianza e riconsegnato ai parenti solo al saldo del pagamento effettuato sui conti del gruppo criminale in banche dello Sri Lanka. I clandestini giunti in Italia raggiungevano varie regioni, tra cui la Toscana.  In alcuni casi la banda garantiva loro, con una somma extra, il transito in Francia attraverso la frontiera di Ventimiglia in provincia di Imperia.

Per i due condannati in via definitiva gli ermellini hanno confermatola precedente sentenza della corte d’appello di Firenze, dopo quella di Lucca, a tre anni e 8 mesi di reclusione e 280mila euro di multa, con revoca della libertà vigilata.

Il loro ricorso è stato dichiarato inammissibile quindi è scattata anche l’ammenda di 3mila euro oltre al pagamento delle spese processuali.