Mercato del Carmine, via allo sgombero delle attività rimaste ma è polemica sulla tempistica

Tanti i clienti che hanno voluto portare un saluto o un supporto al Bar del Sole e alla macelleria Simonetti. Scontro sulle procedure
Mercato del Carmine, via allo sgombero delle attività rimaste in vista della riqualificazione dell’immobile, il Bar del Sole e la Macelleria Simonetti.


È partita questa mattina (6 novembre) alle 9 l’attività della polizia municipale di Lucca per far rispettare l’ordinanza di sgombero del Comune di Lucca, che è diventata esecutiva. Al bar si sono presentati tantissimi clienti abituali, per un saluto o un supporto. Fra loro, a lungo nell’arco della mattinata, anche il consigliere comunale di Sinistra Con, Daniele Bianucci. La gente presente ha continuato a consumare la colazione, come se nulla fosse, mentre sul resto degli spazi gli agenti hanno iniziato l’inventario e hanno iniziato ad apporre i sigilli ai magazzini dei locali, e all’interno del chiostro, nell’area dei tavolini. Anche la macelleria è rimasta in piena attività, in attesa dello sgombero.
Alcuni clienti hanno portato sostegno alle attività sgomberate. Per molti di loro, infatti, se ne va un punto di riferimento, dato che in zona non ci sono altri bar o punti di ritrovo.
“Siamo disperate – ha detto una residente della zona che da anni frequenta il bar -: questa per noi è una seconda casa, un punto di ritrovo. Non si può dopo 17 anni di duro lavoro mandare a casa così una famiglia, è ingiusto”.
“Ci siamo trasferiti qui da poco – hanno aggiunto altri clienti – ma veniamo qui tutti i giorni, anche perché in zona non ci sono né bar né punti di ritrovo. E poi qui ci sono il caffè, le pizzette e la pasticceria migliori di tutta Lucca. È un peccato che non si siano trovate soluzioni alternative”.
Non sono mancati i momenti di tensione al momento di provvedere all’inventario e allo sgombero del bar. Sul posto gli avvocati della parte privata, Anna Cordoni e Angelita Paciscopi, hanno chiesto di attendere la ricezione del provvedimento del Tar, che questa mattina decideva nel merito sul ricorso delle due attività. Al diniego da parte della rappresentanza del Comune l’avvocato Paciscopi ha chiesto di verbalizzare il fatto che si procedeva in assenza del provvedimento dell’autorità amministrativa. Da parte dello studio Iacomini, che assiste il Comune sulla vicenda, è stato chiesto l’arrivo delle forze dell’ordine affinché la polizia municipale potesse procedere con l’esecuzione del provvedimento dato che i titolari dei locali si erano messi davanti alle serrature per impedire che venisse cambiata la serratura.
“Il Comune continua a dire che ha fatto il massimo possibile per garantire la continuità lavorativa – commenta Ernesto Caiazzo, titolare del Bar del Sole assieme a Monica Marcone -. Ma se fosse stato così io mi sarei trovato in questa situazione? Quale scopo avrei avuto, con 15 vigili sul collo, 8 dirigenti e i clienti mandati via? Se avessi avuto una proposta decente per andare a lavorare da un’altra parte non saremmo arrivati a questo punto qui. Ora vogliono il locale, il bar, con la forza, con la prepotenza. Dobbiamo prima inventariare e poi lasciare, invece loro vogliono prima il locale. E questa è prepotenza. Questa è una vendetta, di cosa non lo so. Forse perché sono napoletano, chi lo sa? Fossi stato lucchese forse sarebbe andata diversamente…”.
Caiazzo è stato colto anche da un piccolo malore, per il quale ha richiesto il rinvio di mezz’ora dell’esecuzione del provvedimento, che non è stata accordata. Sul posto, comunque, è stata chiamata un’ambulanza.
Nel primo pomeriggio è però arrivato il nuovo provvedimento del Tar che ha accolto il ricorso presentato dai legali delle due attività disponendo così la sospensiva dello sgombero, che al momento è stato portato a termine solo nei locali della macelleria.















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