Perde un piede dopo lo scontro con un’auto: avrà un risarcimento di 470mila euro

14 novembre 2023 | 19:08
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Perde un piede dopo lo scontro con un’auto: avrà un risarcimento di 470mila euro

I giudici di secondo grado gli hanno riconosciuto solo il diritto ai danni da perdita di chance lavorativa tra il 2015 e il 2018

Dopo un terribile scontro con un’autovettura che viaggiava in senso opposto aveva perso un piede, tranciato di netto durante la collisione, e gli era rimasto anche un braccio menomato.

Il tribunale di Lucca gli aveva riconosciuto un risarcimento danni totale pari a 470mila euro e aveva compensato le spese. L’auto svoltando all’improvviso sulla sua sinistra e senza concedere la precedenza lo aveva preso in pieno facendogli fare un balzo di circa 25 metri come emerso nel processo, sulla strada che da Lucca porta sulla costa. Il 56enne di Seravezza ha proposto appello alla sentenza chiedendo 1,2 milioni di euro di danni ma i giudici di secondo grado gli hanno riconosciuto solo il diritto ai danni da perdita di chance lavorativa tra il 2015 e il 2018 che andrà conteggiato in un’altra udienza, e condannando però l’assicurazione a circa 4400 euro di prestazioni legali stragiudiziali, emanando una sentenza non definitiva.

Nella prossima udienza saranno anche quantificate le spese di lite e di giudizio sempre a carico dell’assicurazione della macchina che lo ha investito. Tutto questo perché l’uomo secondo i giudici guidava il suo scooter in stato di ebbrezza quella sera del 2014 che gli ha cambiato la vita per sempre e inoltre andava a una velocità superiore a quella consentita ed era privo di assicurazione. Per tutte queste evenienze è stato multato e gli è stato riconosciuto il 30 per cento di colpa, quindi di conseguenza solo il 70% di quello che hanno quantificato i periti in aula. L’uomo dopo l’incidente non aveva potuto riprendere il suo vecchio lavoro ma nel 2018 aveva poi trovato un lavoro di tipo impiegatizio in un’attività commerciale che nel frattempo aveva avviato la sua compagna e inoltre era intervenuto anche l’Inps con l’assegno di invalidità per cui sui danni patrimoniali secondo la corte d’Appello di Firenze bisognerà solo calcolare gli anni in cui non ha lavorato che in primo grado erano stati negati. Così come gli è stata negata la personalizzazione del danno e il cambiamento della percentuale di colpa.

Si legge nella sentenza pubblicata il 13 novembre scorso dalla corte d’Appello di Firenze: “Pertanto si conferma il danno patrimoniale da perdita di capacità lavorativa specifica nel periodo dal consolidamento dei postumi (gennaio 2015 – anche il tribunale lega in motivazione tale danno ai “postumi”) a fine quadriennio. Per la verifica del quantum, se superiore o meno ai 35mila euro (al netto degli accessori) attribuiti dal primo giudice, la causa va rimessa sul ruolo per l’istruttoria sopra accennata”.

La causa è stata quindi rimessa in ruolo per l’udienza conclusiva di secondo grado sul totale del risarcimento.