Comitati sanità: “Case di comunità, una risposta importante ai bisogni del territorio”

17 novembre 2023 | 15:35
Share0
Comitati sanità: “Case di comunità, una risposta importante ai bisogni del territorio”

Incontro informativo in vista dell’apertura delle due nuove strutture a Campo di Marte e Marlia

Nel pomeriggio del 15 novembre si è tenuto l’annunciato incontro organizzato dai comitati sanità lucchesi sul tema delle Case di comunità. All’incontro erano presenti, tra gli altri, il vicesindaco Giovanni Minniti e il professor Gavino Maciocco dell’Università di Firenze.

Durante l’appuntamento è stato proiettato un suo documentario sulle esperienze in atto nelle Case di Comunità in Toscana e Emilia Romagna (visibile qui). Al dibattito hanno partecipato Alessandro Di Vito per la maggioranza del Consiglio comunale di Lucca e Daniela Melchiorre per la minoranza.

“Uno degli elementi critici della sanità pubblica, non solo a Lucca – sostengono i comitati sanità – è la copertura del territorio con servizi di  prossimità. A questa carenza è previsto di far fronte, appunto, con la creazione, sul territorio nazionale, utilizzando i  fondi  del Pnrr, di 1350 case di comunità. Le case di comunità  sono di due tipologie: Hub e Spoke. Negli Hubs è prevista presenza medica 24 ore al giorno per 7 giorni su 7, la presenza infermieristica 12 ore per 7 giorni su 7. Per le case di comunità di tipo spoke è prevista la presenza medica per 12 ore 6 giorni su 7 (lunedì-sabato) e la presenza infermieristica 12 ore 6 giorni su 7”.

“Sul nostro territorio sono previste due case di tipo hub: Campo di Marte e Marlia – spiegano dai comitati sanità -. Le Case di comunità dovrebbero quindi permettere al cittadino di essere preso in carico da professionisti in un centro medico multidisciplinare ove  interagiranno sia la parte sanitaria (Asl) che la parte sociale (Comuni). Una sorta di casa comune socio-sanitaria dove anche i semplici cittadini potranno avere voce. Anche le cronicità troverebbero così una  congrua risposta  sul territorio, aggirando la strettoia del pronto soccorso. Ed eliminando anche le difficoltà, per una popolazione sempre più anziana dell’ostacolo informatico. Insomma una risposta sanitaria adatta per l’anziano, un luogo dove trovare un contatto umano diretto. Aggiungiamo che facciamo nostro a questo riguardo l’auspicio espresso dal professor Maciocco, docente di igiene e sanità pubblica all’Università di Firenze, che l’anziano possa trovare risposte diverse dalla Rsa ai suoi disagi e alle sue eventuali non autosufficienze”.

“Duplice scopo dell’organizzazione di questo incontro era, da parte nostra – spiegano i comitati – avere dalla  voce degli esperti una concreta  panoramica sulle strutture e il concreto funzionamento delle Case e, altrettanto direttamente, avere dagli  esponenti lucchesi di maggioranza e minoranza impegni  per la realizzazione e per la fattiva gestione delle strutture, in tutti i suoi onerosi aspetti (in primis il personale necessario a tutti i livelli). Da una parte questa organizzazione dovrà vedere cambiamenti nelle modalità di lavoro dei medici di base ma dall’altra saranno necessarie e importanti professioni sanitarie e sociali per rispondere ai bisogni del cittadino. Sia la minoranza che la maggioranza lucchese dichiarano il loro appoggio totale alla sanità pubblica e consapevolezza della necessità   di rimediare a una situazione di difficile congiuntura ma anche di errori strategici di scelte passate. E’ l’apertura di un dialogo. Il dibattito tra esperti di sanità deve diventare presto uno scambio tra cittadini e coi cittadini,  che prendono coscienza e difendono con forza la sanità pubblica. I cittadini (e la sanità privata) sanno bene, sulla propria pelle,  che quando non si trovano adeguate risposte in tempi brevi alle proprie necessità di salute questo significa doversi rivolgere   al privato in un percorso dispendioso  e  anonimo. Non facciamo passare inerti anche questo treno ed esigiamo dal mondo politico e da quello sanitario informazioni e comunicazioni trasparenti sulla nostra sanità”.