Distrae beni dall’azienda fallita, condanna definitiva per un imprenditore

25 novembre 2023 | 14:53
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Distrae beni dall’azienda fallita, condanna definitiva per un imprenditore

Per l’accusa aveva ceduto alla moglie un immobile di proprietà della ditta di autotrasporti

Si è chiusa in Cassazione la vicenda penale legata al fallimento di una srl della Piana di Lucca, operante nel settore degli autotrasporti avvenuto nel febbraio del 2012. Secondo le accuse l’amministratore unico di questa società, cinquantenne al momento dei fatti, aveva ceduto, durante l’attività dell’azienda un immobile di proprietà dell’azienda alla moglie a un prezzo irrisorio rispetto a quello della stima (100mila euro contro i 180mila indicati da una perizia di un professionista). Quest’ultima aveva poi locato il bene alla società fallita al canone mensile di mille euro, proprio la somma della rata del mutuo acceso per l’acquisto dell’immobile.

La Cassazione ha valutato il ricorso presentato dall’imprenditore che chiedeva l’annullamento del giudizio di appello per vizio di motivazione, difetto di motivazione, violazione di legge, eccessività delle pene accessorie e la nullità della perizia di stima sull’immobile da cui si è dedotta la distrazione dei beni di impresa all’imputato.

Il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte in tutti i suoi punti e il ricorente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di 3mila euro in favore della Cassa delle ammende.