Ospedale San Luca, intitolata a Ferdinando Cellai la terapia intensiva

25 novembre 2023 | 14:37
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Ospedale San Luca, intitolata a Ferdinando Cellai la terapia intensiva
Ospedale San Luca, intitolata a Ferdinando Cellai la terapia intensiva
Ospedale San Luca, intitolata a Ferdinando Cellai la terapia intensiva
Ospedale San Luca, intitolata a Ferdinando Cellai la terapia intensiva
Ospedale San Luca, intitolata a Ferdinando Cellai la terapia intensiva

Una cerimonia toccante dedicata a un grande uomo e un grande medico, Ferdinando Cellai, al quale il personale sanitario di anestesia e rianimazione di Lucca e Valle del Serchio ha voluto intitolare la terapia intensiva dell’ospedale San Luca.

Oggi (25 novembre) alle 10, nella sala Sesti al terzo piano dell’ospedale, si è tenuto, alla presenza dei familiari e della direzione aziendale e della direzione del presidio ospedaliero, un incontro per ricordare la sua figura e il suo impegno per la sanità pubblica. All’ingresso del reparto è stata poi scoperta, dalla moglie Marilena Cellai,  la targa dedicata al primario,  scomparso lo scorso 10 agosto, ad appena 68 anni, due anni dopo il suo pensionamento dall’azienda (giugno 2021).

“Ho accolto con grande piacere – ha evidenziato la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest Maria Letizia Casani – l’invito dei colleghi di Lucca e della Valle del Serchio di intitolare al dottor  Cellai la sua seconda casa, il reparto di Terapia intensiva che lui stesso aveva inaugurato in questo nuovo ospedale nel 2014, in cui passava gran parte del suo tempo con devozione e impegno, sacrificando anche famiglia e affetti. Questo vuole essere un caro saluto a Ferdinando dai suoi amici e colleghi, stretti ai familiari, ricordando un grande medico ma anche un grande uomo; un primario molto competente che ha saputo creare una squadra anche nei momenti più difficili, come quelli dell’unificazione delle ex aziende sanitarie territoriali nella nuova e grande Azienda e anche al di fuori di quest’ultima, durante il difficile periodo della pandemia. Infatti, ancora prima del covid, il Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, aveva conferito a Cellai l’incarico di coordinamento delle terapie intensive non solo dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, che conta ben 13 ospedali, ma di tutta l’area vasta, quindi anche dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. Aveva un carattere forte ma equilibrato”

“Cellai – ha sottolineato il direttore del presidio ospedaliero di Lucca Spartaco Mencaroni – durante la pandemia, quindi in un periodo molto difficile, senza precedenti per la nostra sanità, è stato come un pilota di aereo, che è riuscito a intraprendere e poi tracciare una strada, con ordine e sicurezza, strada che poi è stata seguita dalla sua squadra. Ha quindi guidato con grande determinazione tutti i colleghi e i collaboratori”.

“La targa intitolata a Ferdinando – ha sostenuto il direttore dell’Anestesia e rianimazione di Livorno, nonché direttore di tutta l’Area critica dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Paolo Roncucci – è fondamentale per ricordare a tutti noi, anche in futuro lontano, quanto il dottor Cellai abbia preso decisioni di politica sanitaria veramente importanti durante la pandemia. Queste decisioni hanno avuto una ripercussione positiva sulla salute di tutta la popolazione”.

“Ferdinando è stato per noi un punto di riferimento e un maestro di vita – ha detto il direttore della Terapia intensiva di Lucca e della Valle del Serchio, Cesare Fabrizio Benanti -. C’era con lui un rapporto di stima reciproca e vorrei sottolineare ancora una volta il senso di sicurezza che è riuscito a trasmettere a tutti noi, medici e infermieri, durante un periodo così difficile”.

“Il dottor Cellai – ha aggiunto la collega Daniela Boccalatte – è stato il padre della rianimazione di Lucca, è stato una vera guida:  abbiamo imparato da lui a condividere ambienti e strutture anche lontane”.

Anche il responsabile della sezione dell’Anestesia e Rianimazione della Valle del Serchio, Simone Cavani, si è unito alla commemorazione dell’ex primario.

I figli di Cellai, l’ingegnere Giuseppe e l’avvocato Umberto, insieme alla mamma Marilena e ai nipotini, Marilena, Bianca e Fernando, hanno ringraziato l’azienda e la direzione per l’intitolazione della targa come riconoscimento tangibile dell’operato del medico e soprattutto per il momento commemorativo, in cui hanno potuto ascoltare le belle parole sull’uomo, sul padre, sul nonno e sul marito che era Cellai.

“La sua determinazione derivava dalla sua idea della centralità del paziente: prima veniva il malato poi tutto il resto –  ha ribadito il secondogenito Umberto -. Siamo convinti che, nonostante i tempi difficili in cui viviamo, tutti i medici e gli operatori sanitari riusciranno a fare quel passo in più per poter rispondere alle esigenze di salute del cittadino. La targa è un’iniziativa importante perché il medico Cellai riuscirà a rimanere come un punto fermo nel tempo, un esempio per tutti i medici di ieri, oggi e domani”.

Queste le parole riportate nella targa,  lette dalla direttrice generale Casani: “In memoria del dottor Ferdinando Cellai, fondatore della Terapia Intensiva del presidio ospedaliero San Luca nel 2014, direttore della Anestesia e rianimazione di Lucca, nonché direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza di Lucca, Area critica e Blocco operatorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest. Scomparso nel 2023, i suoi ex colleghi e tutto il personale sanitario lo ricordano con stima per il suo impegno professionale e la visione di insieme che lo ha contraddistinto, oltre che per le qualità umane che hanno lasciato un segno indelebile”.

Alla scopertura della targa è intervenuto anche il sindaco di Lucca Mario Pardini, che si è dunque unito alla commemorazione del dottor Cellai, che ha rappresentato un importante punto di riferimento per la comunità lucchese.

Hanno preso parte all’iniziativa molti medici e infermieri, come l’ex direttore della Terapia intensiva dell’Azienda Ospedaliera Pisana Paolo Malacarne, collega e amico di Cellai, il medico ex responsabile dell’Attività Sanitaria di Comunità di Lucca  Arturo Muscente e Maria Rosa Paolini, medico e anestesista che ha avuto l’incarico di responsabile della Terapia Intensiva di Lucca e che dopo il suo pensionamento è rientrata in servizio durante l’emergenza Covid, fornendo un contributo fondamentale in termini di esperienza, competenza e umanità.
Presente anche l’ex sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.