Anziano dimesso dall’ospedale poco prima della mezzanotte dopo una giornata al San Luca, il figlio: “Inaccettabile”

17 dicembre 2023 | 11:20
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Anziano dimesso dall’ospedale poco prima della mezzanotte dopo una giornata al San Luca, il figlio: “Inaccettabile”

I controlli in ospedale al padre del consigliere della Lega Gaetano Spadaro erano terminati prima delle 14: “Ore senza avere informazioni”

Anziano di 86 anni dimesso dal pronto soccorso oltre le 23,30 dopo una giornata al San Luca. È l’episodio capitato ieri (16 dicembre) al padre del consigliere comunale della Lega di Capannori, Gaetano Spadaro, che ha potuto, nell’arco della giornata, avere informazioni sul congiunto solo parziali e saltuarie.

“Mio padre – spiega Spadaro – è autosufficiente e vive da solo a Gragnano. Si è sentito male venerdì sera e ha chiamato il 118. Un’ambulanza è arrivata a casa e lo ha condotto al pronto soccorso. La mattina successiva mi reco anche io al San Luca. Da lì è iniziata una vera e propria odissea. Arrivo e subito vengo trattato all’accettazione con un’arroganza incredibile. Chiedo di parlare con un medico, di sapere qualcosa, ma mi dicono che mio padre deve fare degli accertamenti e che solo dopo potrò sapere qualcosa. Aspetto quasi cinque ore ma non so niente. Solo dopo riesco a sapere che aveva dei livelli di potassio molto alto ma che la situazione stava migliorando. Decido allora di tornare a casa: mi richiamano dopo due ore dal pronto soccorso per dirmi che è in dimissione e che verrà riaccompagnato a casa con un’ambulanza“.

La chiusura dell’intervento è di poco successiva alle 13, come da cartella clinica. Nel frattempo, secondo quanto riferito, l’uomo è rimasto su una barella, senza mangiare e senza contatti con l’esterno per chiedere un aiuto o per qualche necessità.

“A quel punto – continua – sistemo tutto in modo che possa recuperare le chiavi di casa, ma passano le ore e non ho più informazioni. Nel frattempo anche il medico di pronto soccorso mi aveva confermato le dimissioni. Alle 21,30, non vedendolo arrivare, decido di uscire di casa per un appuntamento, pensando che ormai lo avrebbero dimesso all’indomani. Mentre ero fuori, alle 23,40, mi raggiunge la telefonata di un volontario di un’ambulanza che mi annuncia che sta riportando a casa mio papà. Sono diventato veramente una furia: ero lontano, non sarei potuto arrivare nell’immediatezza. Lo hanno mollato lì e se ne sono andati, lui è rientrato in casa da solo, perché fortunatamente è in condizioni di farlo. Mi sono attaccato al telefono, a quel punto, e ho cercato di parlare con il pronto soccorso, sia al numero diretto sia tramite il centralino, ma non c’è stato verso di parlare con nessuno“.

La cartella clinica di dimissioni, peraltro, parla di valori complessivamente negativi, tanto da far pensare ai familiari se fosse davvero il caso di dimetterlo in quelle condizioni.

Il fatto, a questo punto, per il consigliere della Lega diventa anche politico: “Lasciamo per un attimo stare che si trattava di mio padre – dice – con tutto il coinvolgimento del caso. Ma questa è una situazione che può capitare a ogni cittadino: ore al pronto soccorso senza poter conoscere la sorte dei propri familiari, poca umanità nei comportamenti di coloro che ci lavorano e soprattutto situazioni che possono creare rischi e difficoltà, in particolare quando si parla di anziani. Sicuramente mi muoverò in qualche modo e spero che i miei colleghi del consiglio comunale di Lucca facciano altrettanto. Il tema della sanità è troppo importante e dobbiamo fare qualcosa per impedire che si verifichino situazioni del genere”.