Muore a soli 32 anni, la famiglia denuncia: “La procura faccia luce”

Per i legali dei familiari della ragazza di Massarosa il tumore sarebbe stato riconosciuto troppo tardi
Nello scorso mese di ottobre, Giulia Cagnolo, 32enne di Massarosa, molto conosciuta a Viareggio per il suo negozio di estetista, era morta dopo aver lottato contro un mostro, il cancro, lasciando non solo il marito, ma anche il loro bimbo di soli 2 anni.
Una morte tragica, vista la giovane età dalla donna, da poco mamma, per la quale i genitori si sono rivolti agli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi del Foro di Montecatini, per presentare una denuncia alla Procura di Lucca, tesa a fare luce sul decesso e si ci siano state responsabilità.
Il cancro, sostengono, sarebbe stato “riconosciuto troppo tardi, dopo la nascita del bimbo”, anche se, durante la gravidanza, all’ospedale Versilia, la ginecologa le aveva diagnosticato il papilloma virus.
Dopo il parto – sempre stando alla ricostruzione della famiglia – sarebbero iniziate abbondanti emorragie, addebitate, e curate, secondo la famiglia, come una piaga, o a un aborto spontaneo. Ma i disturbi non passavano, tanto che la donna si è rivolta a un ginecologo privato, esterno all’ospedale di Lido di Camaiore, che capita la gravità del quadro clinico, oltre a farle un istologico, l’aveva indirizzata al centro tumori di Milano, dove le è stata confermata la diagnosi di un cancro all’utero, molto grosso e ormai non più operabile. Radioterapia e chemio, purtroppo, non sono riuscite a salvarle la vita.
Si sarebbe potuta salvare, se il tumore fosse stato scoperto prima? E’ questo il drammatico interrogativo della famiglia, al quale, attraverso i loro legali, chiedono risposta.