Viola ripetutamente il divieto di avvicinamento alla ex: arrestato dai carabinieri



L’uomo, un 46enne di Lucca, è stato condotto ai domiciliari dopo aver infastidito per due volte allle donna a inizio dicembre
Il 22 dicembre scorso a Lucca, i militari della stazione dei carabinieri di San Lorenzo a Vaccoli con i colleghi della sezione radiomobile della compagnia dei carabinieri di Lucca, hanno proceduto all’arresto di un 46enne italiano, residente a Lucca, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelate emessa dal tribunale di Lucca, a seguito delle reiterate violazioni del divieto di avvicinamento commesse dall’uomo nei confronti dell’ex moglie.
A seguito della separazione avvenuta alla fine dell’anno scorso, l’uomo aveva cominciato a maltrattare la moglie tempestandola di telefonate e messaggi dal tenore minaccioso e presentandosi davanti all’abitazione e a luogo di lavoro della donna, costringendola a subire continue scenate, strumentali ad ottenere vantaggi di natura economica. Per questo motivo il 25 agosto scorso, a seguito delle indagini svolte dai carabinieri Lucca, il Gip, ravvisando la pericolosità del comportamento dell’uomo, gli applicava la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa.
Considerate le reiterate violazioni di tale divieto, commesse dall’uomo in particolare tra il 6 e l’11 dicembre, durante le quali si avvicinava alla ex moglie sbarrandole la strada e rivolgendole la parola mentre camminava per le vie della città, nonché continuando a transitare sotto l’abitazione della donna e nei pressi del luogo di lavoro, circostanze documentate dai militari dell’arma, il tribunale di Lucca ha emesso una nuova ordinanza con la quale sostituiva il divieto di avvicinamento, con la custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Alle 19,20 di venerdì scorso, i militari dell’arma hanno rintracciato e fermato il 46enne nel centro storico di Lucca, immediatamente dopo che la ex moglie aveva segnalato l’ennesima violazione del divieto di avvicinamento, pertanto, dopo avergli notificato l’ordinanza del giudice, lo hanno arrestato e condotto nell’abitazione dove risiede, in regime di arresti domiciliari.