Giorgio e Andrea vittime della loro passione: nessuna indagine sulla morte dei cacciatori nel Massaciuccoli

Recuperato anche il barchino: un germano il bottino della mattinata. Dati: ‘Tanti pericoli in Padule’
Individuato e recuperato, questa mattina, il barchino affondato in un canale del padule del lago di Massaciuccoli dove, ieri (7 gennaio), hanno perso la vita i due cacciatori di Torre del Lago.
Il corpo di Giorgio Montemagni, 69 anni, era stato trovato nelle prime ore del pomeriggio sulle sponde del Fosso Matelli, quello di Andrea Pardini, macellaio di 52 anni, intorno alle 19, a circa 200 metri dall’altro.
Insieme al barchino è stato rinvenuto anche un germano, appena cacciato dai due.






Nessuna indagine, il caso da parte degli inquirenti è chiuso: per le due vittime, morte per annegamento, si è trattato di una tragica fatalità.
“La caccia in padule è particolare, e molto pericolosa. Anche per persone esperte come le due vittime di ieri la fatalità è sempre dietro l’angolo”. È il commento di Sisto Dati, vice presidente nazionale dell’associazione Caccia Libera, la seconda, per importanza, in Italia, intervistato da Lucca in Diretta all’indomani della tragedia.
“Personalmente – prosegue -, cacciatore di montagna da quando avevo solo 16 anni, in padule ci sono stato solo un paio di volte. Troppo freddo, troppi rischi. Il consiglio che ho sempre dato, e tuttora fornisco a tutti, è quello di non indossare mai sui barchini gli stivali: se cadi nel lago si riempiono di acqua diventano una zavorra, ti portano giù e non riemergi. Anche se il cacciatore sa nuotare, le acque del padule sono scure, torbide, buie, piene di alghe e melma, non sai dove andare, ti ritrovi sotto ad un ciglio e non ne esci più”.
“Per il mondo venatorio la morte di Gemignani e Pardini è una grande perdita, non solo a livello professionale ma anche umano – conclude – Certo, anche in montagna, nei boschi, quando vado a caccia di cinghiali, i rischi ci sono, ma occorre sempre accortezza, in tanti anni io e la mia squadra non abbiamo mai avuto, nè provocato, incidenti. A maggior ragione ci vuole estrema prudenza nel padule, dove alcuni fossi sono profondi anche 30 metri. Un ultimo consiglio: attrezzarsi di giubbotti salvagente, costano circa 100 euro, ma in caso di caduta in acqua ti salvano la vita”.
Il barchino ritrovato dai sommozzatori di Livorno


