Carta intestata all’interno di un sacco abbandonato, azienda rischia la denuncia per smaltimento illecito

9 gennaio 2024 | 14:53
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Carta intestata all’interno di un sacco abbandonato, azienda rischia la denuncia per smaltimento illecito

Dopo il caso della famiglia sanzionata per lo scontrino nel sacchetto arriva una nuova testimonianza

Sanzioni per l’abbandono di rifiuti dopo l’analisi della spazzatura alla ricerca di scontrini e/o indicazioni che permettano di risalire al trasgressore.

La vicenda raccontata da Lucca in Diretta nell’edizione di domenica (7 gennaio) non ha mancato di fare scalpore.

Sanzione da oltre 600 euro per uno scontrino in un sacchetto abbandonato: “Multa ingiusta, non ci sono prove”

A raccontare un altro episodio, ritenuto ingiusto e vessatorio, è un imprenditore (non della provincia di Lucca), che ci ha contattato per raccontare la sua esperienza.

“Lasciatemi dire – spiega – che sono stato “fortunati”. Anni orsono un’azienda da me rappresentata, con la stessa debole motivazione (un foglio di carta intestata trovato nei rifiuti abbandonati da chissà chi) ha avuto un accertamento delle guardie ecologiche che volevano denunciarci alla procura per smaltimento illecito di rifiuti (reato penale). Fortuna vuole che uno dei nostri dipendenti, a conoscenza della nostra assoluta buona fede, si sia auto incolpato dichiarando che era stata colpa sua. In questo modo ce la siamo cavata con una sanzione da circa 100 euro (pagata dalla società) a carico del dipendente (le persone fisiche non sono soggette a denuncia presso la procura) e l’obbligo di ripulire l’area che secondo loro avremmo contaminato con i nostri rifiuti. Abbiamo poi scoperto che alcune persone, di notte, si erano intrufolate nel nostro cortile e avevano sottratto dei sacchi di materiale da smaltire. Sacchi che, evidentemente, non contenendo nulla di interesse, sono poi stati abbandonato nei prati. Ma vi sembra possibile? Se non ci fosse stato il nostro dipendente a prendere le nostre difese ci saremmo trovati davanti a un giudice per difenderci da una accusa del genere“.