Peschereccio incagliato: i pescatori protestano a sirene spiegate per la sicurezza in porto






Una situazione, quella dell’insabbiamento, che va avanti da anni nonostante i ripetuti interventi con la draga
Come annunciato ieri, dopo la visita al porto di Viareggio del governatore Eugenio Giani, questa mattina i pescatori, con le loro imbarcazioni a sirene spiegate, hanno protestato, dopo il peschereccio che, due giorni fa, si è insabbiato incagliandosi sugli scogli del molo. Un fatto questo allarmante, visto che si è sfiorata la tragedia.
Esasperati da una situazione, quella dell’insabbiamento dell’imboccatura del porto, che nonostante i ripetuti interventi della draga, va avanti da anni, hanno manifestato la loro preoccupazione e chiesto la chiusura del porto fino al ripristino della sicurezza. Il nuovo dragaggio, comunque, dovrebbe iniziare oggi. Annunciato anche nel breve periodo un sopralluogo della commissione regionale al porto di Viareggio.
“La prossima settimana propongo di poter effettuare una visita al Porto di Viareggio – ha affermato la presidente De Robertis – per renderci conto di quanto accaduto e per poter assolvere al nostro ruolo nel migliore dei modi”. Proposta accolta con favore dai commissari, accanto alla sollecitazione di Capecchi di convocare “una sessione della commissione, dedicata all’approfondimento del sistema portuale nel suo complesso“.
“Tanti pescatori hanno partecipato oggi alla protesta del porto di Viareggio – ha commentato Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della Pesca e consigliera di Confcooperative Fedagripesca Toscana, dopo la protesta dei pescatori di stamani a Viareggio -. Il problema deve essere risolto, con soluzioni concrete perché qui ci sono in ballo molti posti di lavoro, il futuro di molte famiglie. Chiediamo alla Regione di inserire la nostra categoria tra quelle che ricevono ristori per le calamità naturali. Stamani abbiamo fatto vedere la situazione all’autorità portuale, perché è giusto che tocchino con mano qual è il problema. C’è un problema di sicurezza, in queste condizioni il porto è inagibile. Basta pensare che stamani è uscito un rimorchiatore ed è rimasto incagliato. Viareggio ha un porto importante, centrale per la Toscana”. “Chiediamo aiuto e sostegno alla Regione confidando nell’abituale disponibilità al dialogo dell’amministrazione toscana – dice Andrea Bartoli, vicepresidente di Fedagripesca Toscana – per poter tornare a lavorare in sicurezza e tranquillità”.
“La notizia della tragedia sfiorata a Viareggio, con un peschereccio finito sugli scogli in uscita dal molo dopo essersi incagliato nella sabbia all’imboccatura del porto, rattrista ma non stupisce – dicono i parlamentari della Lega Manfredi Potenti ed Elisa Montemagni -. Purtroppo da tempo viene segnalata da più parti la situazione il problema dell’insabbiamento che sta affliggendo il porto. La Lega lo ha segnalato per anni in Regione, lo segnalano i pescatori e anche le attività. Se, come diciamo da anni, non arriverà un intervento strutturale risolutivo, invece dei consueti interventi sporadici, aumenterà il danno che viene fanno all’economia locale e alla sicurezza dei lavoratori. Possibile che la Regione sia così miope? Esprimiamo vicinanza ai pescatori vittime dell’incidente e saremo disponibili a portare questa battaglia anche in parlamento nell’interesse di Viareggio e dei viareggini”.
Una questione affrontata in Regione anche dal consigliere della Lega Massimiliano Baldini. “Ringrazio la presidente della quarta commissione, Lucia De Robertis, per aver dimostrato grande sensibilità riguardo a quanto ho lungamente riferito circa gli accadimenti in corso a Viareggio e per aver annunciato durante il confronto di questa mattina sul bilancio dell’autorità portuale che, a brevissimo, porterà l’intera commissione a riunirsi proprio al porto di Viareggio per un sopralluogo diretto – spiega Baldini -. Del resto, malgrado abbia rappresentato con modalità ferme e dettagliate, ma anche accorate, ogni istanza proveniente dai rappresentanti della pesca che ieri ho incontrato alla banchina commerciale, la lunga seduta non ha minimamente sgombrato le mie preoccupazioni per le imprese della pesca che sono tutt’ora a terra a causa dell’insabbiamento visto che il commissario Alessandro Rosselli, dopo aver riconosciuto che la draga attualmente presente in porto è in grado di lavorare solo con il mare piatto, ha fatto presente che di una draga più potente si parlerà solo a marzo prossimo e che nei prossimi giorni si siederanno a un tavolo per aggiornare il piano del dragaggio e capire se comunque l’attuale draga presente sia in grado di riportare, in tempi brevi, la navigabilità del porto a una situazione di normalità o se invece, anche in questa fase, c’è bisogno di una draga diversa come chiedono i pescatori, per la quale andrebbero trovate ulteriori risorse rispetto a quelle stanziate fino a copertura dei cinquanta mila metri cubi di dragaggio previsti inizialmente”.
“Durante il mio intervento – continua il rappresentante del partito di Matteo Salvini – mi sono raccomandato che non oggi o domani ma ‘ieri’ si provveda a sostituire questa draga che non lavora perché non può uscire se non con mare ultrapiatto (e siamo di inverno) e che è solo aspirante e priva di brenna, con una draga che liberi subito il porto di Viareggio e faccia tornare i pescatori in mare. Va ripristinata subito la possibilità di entrata e di uscita dal porto in sicurezza, sia in condizioni meteomarine buone che con marosi che comunque permettono alle motopesca di operare come negli altri porti toscani. Non è vero, come è stato detto stamani, che la situazione è peggiorata improvvisamente e che fino a dicembre non si è lamentato nessuno ma, al contrario, a partire da inizio novembre, i pescatori, le cooperative, i loro rappresentanti, hanno più volte segnalato all’autorità portuale l’aggravarsi delle condizioni. Fortunatamente non c’è scappato il morto. Ma quello che è successo era prevedibile ed era stato anche annunciato sia dai numerosi atti e documenti inviati dai pescatori che a mezzo delle interviste svolte sulla stampa”.
“Ho fatto presente e ricordato che nel mese di ottobre la marineria a strascico è stata ferma per fermo biologico obbligatorio e che – insiste il consigliere regionale – i danni per l’intero settore, da due mesi e mezzo ormai di fatto a terra, sono a un passo dal fallimento, sollecitando la necessità di individuare risorse certe per il settore che non devono però provenire dai fondi del Feamp 2021-27 ma essere risorse aggiuntive. Brutte notizie anche sul fronte del medio periodo perché quanto al sabbiodotto Rosselli è stato chiaro: è in via di progettazione esecutiva che dovrebbe terminare il carteggio entro il semestre con successiva cantierizzazione entro la fine del 2024, termine lavori nel 2025 ed inizio operatività nel 2026. Insomma siamo sempre più in ritardo su tutto, il porto di Viareggio versa in una situazione drammatica e Regione Toscana e Comune di Viareggio, non sanno cosa fare se non litigare per le poltrone”.
“Basti pensare – conclude Massimiliano Baldini – che solo questa mattina, già iniziato il 2024, si è votato il bilancio preventivo 2023 (la Lega lo ha bocciato) giunto così in ritardo perché fra autorità portuale regionale e Comune di Viareggio, cioè fra Pd toscano ed ex Pd di Viareggio, ci si accapiglia da anni come dimostra il blocco del regolamento portuale, la non partecipazione del Comune di Viareggio alle sedute di bilancio, il braccio di ferro per la poltrona di segretario dell’Autorità ancora da nominarsi. E a farne le spese è l’intera comunità portuale”.
A unirsi alla protesta anche Rifondazione Comunista Versilia.
“A Viareggio sono decenni che si parla del porto e del suo fondale, ma al di là dei discorsi da campagna elettorale le misure adottate sono del tutto insufficienti – spiegano Bruno Belluomini, segretario circolo Prc Nilo e Milziade Caprili di Viareggio e Nicolò Martinelli, segretario Prc Federazione della Versilia -. Negli ultimi anni, a dire il vero, più che di porto si è parlato delle poltrone al suo vertice, unica vera preoccupazione dell’ennesimo episodio della guerra per bande interna al centrosinistra. Nel frattempo, le condizioni di chi ci lavora, in particolare dei pescatori, sono sempre più precarie, sia a livello economico che di sicurezza. La tragedia sfiorata dall’equipaggio del Vincenzo Milù pochi giorni fa, ha riportato tutti quanti alla drammatica realtà vissuta dai lavoratori, ed è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso fin troppo pieno di promesse non mantenute e prese in giro da parte di regione e autorità portuale”.
“Ci permettiamo di dire che purtroppo non si tratta che della punta di un iceberg, e che la sensazione è che dall’inizio di via Coppino fino al mare, l’unica legge che oggi vale è quella del profitto di pochi ai danni dei lavoratori, dell’ambiente e della collettività: per questo non possiamo che tifare rivolta, e augurarci che la protesta si estenda, finché Giani e il Pd non saranno costretti a dare garanzie sulle prospettive occupazionali e infrastrutturali del porto – proseguono -. La situazione deve deve essere sbloccata ed al più presto, dando credito e fiducia alle osservazioni dei pescatori, che sanno di cosa parlano e ciò di cui hanno bisogno: l’attuale draga presente in porto è obsoleta e la situazione non fa altro che peggiorare, come una tela di penelope, la sabbia tolta ritorna al suo posto tramite le correnti marine”.
“Ci vuole un’apparecchio funzionante e la capitaneria di porto deve rivalutare immediatamente il luogo in cui viene smaltito il materiale.
Rivendichiamo come, nell’ultima campagna elettorale comunale, il geologo Roberto Balatri, nostro candidato sindaco, suggerì la necessità della presenza di una draga fissa in città di proprietà del porto, insieme a una costante analisi dello stato di conservazione del fondale e delle acque, misure che avrebbero favorito il lavoro dei viareggini in un settore strategico come quello ittico – concludono -. Una marineria di oltre 100 imbarcazioni sono un valore che la città di Viareggio non può permettersi di considerare attività di serie B, rispetto ad altre attività svolte in porto; già pesantemente colpiti dal caro carburante dovuto alla guerra, aggiungendoci settimane di mare impraticabile con il risultato di aver lavorato neppure 13 giorni in 2 mesi, come Rifondazione Comunista non possiamo che esprimete solidarietà ai pescatori in lotta invitando tutta la cittadinanza a solidarizzare con loro”.