Mozione contro Sgarbi alla Camera, il sottosegretario: “Miserabile e inaudita campagna di delegittimazione”

L’atto presentato dalle opposizioni dopo l’indagine sul presunto furto di un quadro poi esposto a Lucca
Il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi ha commentato oggi (19 gennaio) la mozione depositata dalle opposizioni alla Camera relativa alla vicenda del quadro di Rutilio Manetti.
“È un atto strumentale – dice il politico e storico dell’arte – costruito su insinuazioni e false ricostruzioni diffuse da un giornale, Il Fatto, notoriamente organo di propaganda dei 5 Stelle, e da una trasmissione, Report, che ha costruito un teorema di supposizioni con il chiaro intento di gettare discredito su di me. Una miserabile e inaudita campagna di delegittimazione, così sfrontata e plateale che i due autori della falsa “inchiesta” da giorni non esitano a rilanciarla sui social facendosi spalleggiare da noti esponenti delle opposizioni. Il giornalismo deve raccontare i fatti, non manipolarli per colpire avversari politici”.
“Le indagini della magistratura, alla quale ho garantito tutta la mia collaborazione – prosegue Sgarbi – accerteranno la limpidezza del mio operato. La mia vita è stata dedicata alla difesa del patrimonio artistico. Per questo ritengo una violenza insopportabile essere trattato da colpevole, dando credito a mestatori e untori, in un rigurgito di bieco giustizialismo che ci riporta indietro negli anni. Nel merito ribadisco quanto già detto ieri: l’opera rubata non era riferita a Rutilio Manetti, era giustamente ritenuta una “riproduzione”, e non era segnalata né notificata come opera d’arte dalla Soprintendenza che pure aveva vincolato il Castello di Buriasco dove fu rubata un’opera anonima”.
“Vengo accusato di aver fatto esistere, restaurato e attribuito – conclude – un’opera che non esisteva e non era né registrata né catalogata né attribuita. L’opera nasce con me ed è riconosciuta da me che la presento a Lucca con la logica provenienza da Viterbo, nello Stato pontificio, non da un Castello in Piemonte pieno di copie e “ iproduzioni”. Comprendo che le opposizioni debbano manifestare la propria esistenza in vita, ma farlo in nome di menzogne e diffamazioni, è una scelta che non gli rende onore”.