Infiltrazioni d’acqua nel magazzino della ditta: Geal condannata a risarcire i danni

La sentenza della Cassazione: per i giudici la causa era stata la rottura di un contatore nel vano scale
Una copiosa perdita d’acqua fuoriuscita dal contatore posto sul vano scale aveva provocato danni alla merce stoccata nel magazzino di una ditta di Lucca posto nel seminterrato di un palazzo, dando vita ad un contenzioso fra la ditta e la proprietaria dell’appartamento soprastante, accusata in prima istanza dalla titolare dell’impresa di essere responsabile dell’allagamento del seminterrato e quindi dei danni subiti. Nella lite nelle aule di tribunale è stata però chiamata in causa anche la società Geal, condannata – dopo ben due rinvii del caso alla Corte d’Appello – a pagare un risarcimento pari a 10.211 euro, corrispettivo equivalente ai danni quantificati dalla sentenza d’appello. Così ha deciso la Cassazione.
Tutto, secondo quanto ricostruito dagli ermellini a cui si è rivolta, con ultima istanza, la titolare della ditta, impugnando la sentenza della Corte d’Appello che escludeva l’inquilina dell’appartamento dal risarcimento, era iniziato il 15 agosto del 2023. A causa di una infiltrazione dal contatore dell’acqua sul vano scale si era parzialmente allagato il magazzino della società che citò davanti al tribunale di Lucca la proprietaria dell’appartamento al piano superiore.
Stando a quanto aveva sostenuto la titolare, l’acqua era fuoriuscita da un contatore posto nel vano scale a corredo dell’abitazione della signora, e aveva chiamato in causa la Geal, come proprietaria, gestrice e custode del contatore. Il tribunale di Lucca però rigettò l’istanza.
La titolare dell’impresa però non si era data per vita e propose appello. Il caso arrivò a sentenza alla Corte d’appello di Firenze, il 4 aprile 2014. I giudici di secondo grado accolsero la domanda della ricorrente nei confronti della proprietaria dell’appartamento, ritenendo di condannarla al risarcimento del danno. Da qui il primo ricorso in Cassazione, proposto stavolta dalla privata cittadina proprietaria dell’appartamento. Rinviata la causa alla Corte d’appello di Firenze in diversa composizione, perché accertasse la sussistenza o meno della responsabilità della proprietaria, il giudice nel giugno del 2021 aveva rigettato la domanda risarcitoria proposta dalla titolare della società che aveva subito i danni. La quale, infine, ha impugnato quest’ultima sentenza e ha proposto ricorso in Cassazione, questa volta vedendosi riconoscere un risarcimento. Ma non dall’inquilina dell’appartamento, bensì dalla società Geal.
Cassando la sentenza impugnata, la Corte si è infatti espressa nel merito condannando la società dell’acqua al risarcimento del danno.