Real Academy Lucca, Polonia rimesso in libertà. Il giudice convalida l’arresto solo per resistenza a pubblico ufficiale
Avrà l’obbligo di firma alla pg fino al processo fissato per il 20 febbraio. Il presidente si difende in aula: “Il mio è stato un gesto di esasperazione volto a tutelare ragazzi e famiglie”
Davanti al giudice del tribunale di Lucca si è difeso spiegando che il suo è stato “un gesto di esasperazione”, per difendere il futuro e tutelare il sogno dei circa 120 ragazzi iscritti alla società e le loro famiglie dal rischio di rimanere senza un impianto adeguato. Così Claudio Polonia ha spiegato stamani (9 febbraio) in aula per l’udienza di convalida il suo atto dimostrativo di ieri (8 febbraio) quando dalla sede della società ha lanciato un ultimatum al Comune, minacciando di darsi fuoco se non si fossero presentati all’impianto sportivo di San Cassiano a Vico il sindaco Mario Pardini e l’assessore allo sport Fabio Barsanti. Il presidente del Real Academy Lucca, difeso dall’avvocato Luca Cantini, è da oggi di nuovo in libertà. Il giudice Riccardo Nerucci, di fronte al quale è comparso questa mattina attorno alle 11, ha convalidato l’arresto per la sola ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale: le manette erano state fatte scattate ieri ai suoi polsi da parte della polizia municipale intervenuta al blitz per lo sgombero, ma il giudice ha rimesso in libertà il presidente che avrà l’obbligo di firma fino al processo che è stato fissato al prossimo 20 febbraio, dopo la richiesta dei termini a difesa presentati dal suo legale. La misura non è stata invece convalidata per l’ipotesi inizialmente contestata di interruzione di pubblico servizio ed è venuta meno anche la contestazione relativa all’invasione di terreni ed edifici pubblici.
Su quest’ultimo punto, infatti, è stato lo stesso pubblico ministero a non chiedere la convalida dopo che il giudice aveva sollevato alcuni distinguo. Contestualmente, sono stati revocati gli arresti domiciliari, durati per Polonia poco più di 24 ore. Il presidente del Real Academy Lucca, affiancato in aula dal suo legale, si è difeso spiegando di non aver impedito l’accesso alla struttura né alle forze dell’ordine né al personale del Comune che sono stati fatti entrare nell’impianto mentre Polonia si ritirava nell’edificio della sede operativa della società.
Da qui, poco dopo le 9 di ieri, Polonia aveva lanciato il suo ultimatum: “Voglio vedere il sindaco e l’assessore qui entro un’ora o mi do fuoco”, è quanto ha ripetuto più volte a quanti cercavano di indurlo a trattare. Per circa un’ora la situazione è stata molto tesa. Claudio Polonia si è rovesciato addosso parte della benzina con la quale aveva riempito tre bottiglie di plastica, mostrando bene gli accendini e rinnovando la sua richiesta: un confronto immediato al campo con gli esponenti della giunta. Dopo vari tentativi di mediazione, le forze dell’ordine coordinate da un funzionario della questura erano passate all’azione: i vigili del fuoco sono entrati nello stabile all’interno dell’impianto azionando la pompa anticendio e investendo con un getto d’acqua Polonia che poi era stato bloccato e portato in manette al comando della polizia municipale di Lucca, dove era stato dichiarato in arresto e poi collocato ai domiciliari. Fino al prossimo 20 febbraio dovrà presentarsi giornalmente a firmare alla pg.