Giuseppe Testaì promosso a vicario, prenderà servizio a La Spezia: la sua carriera iniziata a Viareggio

19 febbraio 2024 | 14:28
Giuseppe Testaì promosso a vicario, prenderà servizio a La Spezia: la sua carriera iniziata a Viareggio

Ha diretto anche la squadra mobile di Pisa e Livorno, oltre ad altri importanti incarichi tra cui lo Sco

Promosso a vicario, il dottor Giuseppe Testaì prenderà servizio alla questura di La Spezia il prossimo 1 marzo. 

Che avesse una carriera tutta in ascesa era  già “scritto”, da quando, appena 30enne, nel 2005,  con la qualifica di vice commissario, iniziò la sua carriera al commissariato di polizia di Viareggio. Fu lui a risolvere in meno di 48 ore il delitto di Sandro Grazzi, nel febbraio 2008, arrestando la moglie, Adriana Miranda Pereira, condannata fino alla Cassazione per aver ucciso a coltellate il marito. Testaì, mettendo sotto controllo il telefono della donna, intercettò alcune chiamate fatte alla madre in Brasile, nelle quali raccontava di essere stata lei a colpire il marito durante una lite familiare.

Ma i suoi successi investigativi non si sono mai fermati. Ha diretto la squadra mobile di Pisa, poi ha avuto un incarico alla sezione catturandi della questura di Napoli.

In una operazione congiunta delle squadre mobili di Firenze, Pisa e Napoli, che portò a sgominare la banda responsabile della sanguinosa rapina al portavalori di Pontedera, tra gli arrestati ci fu anche un volto noto nella provincia di Lucca. La polizia di Stato aveva infatti scoperto gli autori del colpo messo a segno ai danni del portavalori della ditta Securpol, avvenuta il 18 giugno 2012, e perpetrata al supermercato Panorama di Pontedera, ed eseguito alcune ordinanze di custodia cautelare in carcere. Alle 8 di mattina di quel 18 giugno al centro commerciale Panorama in piazza Caduti di Sarajevo a Pontedera, avvenne una rapina in danno del furgone portavalori che stava prelevando l’incasso del fine settimana. Alcuni malviventi, tutti travisati con passamontagna e armati di pistola, avevano aggredito le due guardie giurate impegnate nella movimentazione del denaro, mentre la terza guardia alla guida del furgone si era defilata precauzionalmente dal luogo, come previsto dalle procedure operative. Dopo avere malmenato e minacciato i due portavalori ed aver sottratto loro le pistole di ordinanza i rapinatori erano fuggiti a bordo di un Opel Combo e di una Dacia Sandero, portando via la somma di 82500 euro in contanti. Durante la fuga per eliminare eventuali scomodi testimoni due dei rapinatori, affacciandosi dal portello posteriore del furgone in corsa, avevano sparato alcuni colpi di arma da fuoco in direzione di un uomo che inconsapevolmente stava seguendo con la propria macchina la vettura in fuga . L’uomo era stato colpito gravemente al volto e, successivamente ricoverato presso l’ospedale di Pisa, dove era rimasto, in pericolo di vita, per diverse settimane. Subito dopo la Polizia aveva ritrovato in una zona boscosa, non molto distante dal supermercato, in località Treggiaia, lungo la strada per Volterra, l’auto ed il furgone utilizzati dai banditi. Il furgone era stato dolosamente dato alle fiamme e pertanto eventuali tracce erano state disperse dalla potenza del calore, mentre il pronto intervento del personale operante aveva impedito che anche l’auto fosse aggredita dal fuoco.

Come non ricordare, poi, l’operazione “pizza e camorra” in merito di riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti, del gennaio 2014: 5 ristoranti, bar e pizzerie e 3 milioni di euro finirono sotto sequestro, con 12 persone indagate e 34 perquisizioni, anche ad un noto stilista toscano, con la casa in Versilia.

Poi, nella città del Vesuvio, al comando della sezione catturandi della questura di Napoli, Giuseppe Testaì si è occupato, principalmente, della ricerca latitanti ed ha arrestato Angelo Marino, uno dei 100 latitanti più pericolosi, ricercato per fatti legati alla faida di Scampia, scissionista del clan Di Lauro, accusato di due omicidi e altri reati.Cattura, questa, che lo ha portato a ricevere un encomio solenne.

Da Napoli, tornò in Toscana, a dirigere la squadra mobile di Livorno dove l’allora questore lo soprannominò il Maradona delle investigazioni.

Poi, dopo un importante  incarico allo Sco, il servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, che coordina le squadre mobili delle questure di tutta Italia e l’attività investigativa sulla criminalità organizzata,incarico, indagini, livorno, Napoli, Pisa, polizia, promozione, questura di La Spezia, Sco, squadra mobile, Viareggio, vicario