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Tribunale di Lucca, il presidente Boragine: “Manca il 17% dell’organico e la sede in centro è inadeguata”

23 febbraio 2024 | 15:44
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Le criticità degli uffici giudiziari emerse durante la visita della delegazione del Csm. L’appello al Comune: “Si trovino soluzioni più idonee”. Il vice presidente Pinelli: “Ci faremo carico delle segnalazioni”

Dalle carenze di organico fino alle inadeguatezze strutturali dell’attuale sede degli uffici giudiziari: sono le principali criticità che il presidente del tribunale di Lucca, Gerardo Boragine, ha condiviso stamani (23 febbraio) con la delegazione del Csm, guidata dal vice presidente Fabio Pinelli, lucchese di origini, che si è recata in via Galli Tassi per confrontarsi direttamente con giudici e magistrati per raccogliere le istanze e le problematiche.

Insieme a Pinelli c’erano anche i consiglieri del Csm Daniela Bianchini e Michele Forziati e ad accoglierli oltre al presidente Boragine, erano presenti il procuratore capo della Repubblica, Domenico Manzione, il presidente della Corte d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini e l’avvocato generale della Corte d’Appello di Firenze, Fabio Origlio. La delegazione dopo essersi intrattenuta nei piani superiori per alcune formalità, è scesa nell’aula penale 1 per l’incontro con i magistrati.

Il presidente del tribunale di Lucca, Gerardo Boragine, non ha mancato di sottolineare le criticità degli uffici giudiziari: “E’ la prima volta che il tribunale di Lucca ospita il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura e una delegazione – dichiara -. Una giornata importante e proficua che ci consente un rapporto diretto e immediato per evidenziare le obiettive criticità del nostro ufficio, rispetto ai quali spero vivamente ci sia disponibilità anche dall’amministrazione comunale”.

Tra le criticità più riscontrate a Lucca, la carenza del personale e problemi di edilizia giudiziaria.

“Il tribunale di Lucca per dimensioni e flussi è il secondo della Toscana e copre 33 comuni – prosegue Boragine -. L’organico dei giudici del tribunale di Lucca prevede 29 giudici ordinari e 14 magistrati onorari di cui soltanto 7  ad oggi sono in servizio.Risultano infatti 4 posti vacanti, 2 al settore civile e 2 a quello penale e dal prossimo 5 aprile, il problema potrebbe acuirsi per il pensionamento di un altro giudice del settore civile. Anche l’organico complessivo del giudice di pace di Lucca è risicato: dei 14 magistrati complessivi previsti, la presenza è ridotta a 6, quello di Castelnuovo è composto da un solo magistrato. Non si può che prevedere fin da ora, che una mancanza di organico intorno al 17 per cento, avrà inevitabili ricadute sugli obiettivi programmati (come il Pnrr) e anche sul normale andamento dell’ufficio. Appare quindi indispensabile trovare soluzioni a questo problema, nonostante sappiamo che le problematiche connesse non sono competenza del Csm, ma chiediamo un costante interlocuzione con il ministero”.

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Problemi anche per lo svolgimento dei processi per via telematica, secondo Boragine: invece di facilitarlo, hanno complicato un sistema già da tempo collaudato ed attualmente si collocano “al di sotto della sufficienza”. Inoltre il presidente del tribunale ha voluto sottolineare la “totale inadeguatezza dei dispositivi tecnologici utilizzati”.

Boragine poi ha parlato del problema della sede del tribunale di via Galli Tassi: “Da giugno 2007 il tribunale di Lucca viene ospitato in questo immobile storico nel centro della città – aggiunge -. La struttura necessita di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ha spazi appena sufficienti e abbiamo dovuto sopperire con la suddivisione delle aule più grandi. La dislocazione di parte del personale al Palazzo di giustizia in un luogo diverso, come la presenza di due archivi sparsi per la città, creano notevoli problemi logistici. Noi abbiamo già più volte chiesto all’amministrazione comunale di trovare un altro luogo idoneo al di fuori del centro storico cittadino, che possa essere facilmente accessibile anche dai cittadini. Cogliamo quindi l’occasione di parlarne di fronte alla delegazione del Csm oggi”.

Il procuratore capo di Lucca, Domenico Manzione, nel suo intervento si è invece concentrato sul compito del Csm di recuperare “l’autorevolezza perduta” a seguito di alcune vicende che l’hanno coinvolto.

“Forse la procura di Lucca è una di quelle messe meglio sul territorio della Toscana – dice Manzione -. Si avvia a coprire il decimo posto e avremo quindi un organico a pieno regime tra pochissimo tempo: il problema sarà semmai dove collocare i nuovi magistrati. Ma quello che più mi preme è chiedere al Consiglio di recuperare l’autorevolezza che ha persoa seguito di alcune vicende che fra l’altro, per uno strano strabismo comunicativo, vengono individuate con il nome di una persona sola. E’ una perdita di autorevolezza che subiamo anche noi magistrati impegnati nel concreto quotidianamente. So che il Consiglio ha intrapreso questa strada, ma sono convinto che questa strada sarà lunga e come si dice, per costruire l’autorevolezza ci vuole una vita, per perderla bastano pochi secondi”.

L’incontro è poi proseguito con l’intervento del presidente dell’Ordine degli avvocati di Lucca, Flaviano Dal Lago che ha parlato positivamente della collaborazione venutasi a creare con i magistrati: “Oggi devo sottolineare il grande rapporto di collaborazione e rispetto che si è creato a Lucca tra avvocatura e magistratura, in cui si riconosce l’importanza reciproca del ruolo ricoperto. Auspico che su questo, Lucca possa essere un esempio per gli altri tribunali d’Italia”.

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L’incontro, molto partecipato, si è concluso con l’intervento del vicepresidente del Consiglio Superiore delle magistratura, Fabio Pinelli, che ha voluto subito ricordare le sue origini lucchesi: “ E’ una grandissima emozione tornare nella mia città di origine e fa parte di un percorso di visita a tutti gli uffici giudiziari italiani – dichiara Pinelli -. Mi fa piacere ascoltare le parole del presidente del tribunale Boragine e le criticità presenti che non mancheremo di portare in Consiglio e all’interno delle singole commissioni”.

“Non soltanto il Csm deve riconoscere il grande sforzo di tutti i magistrati nello svolgimento del proprio lavoro – aggiunge -. Anche la società ne deve essere grata e riconoscere lo sforzo dei magistrati per rendere un servizio alla cittadinanza. I rapporti all’interno di una comunità si fondano sulla fiducia e la fiducia deve essere reciproca. Ci sono migliaia di magistrati che lavorano al meglio per il bene dei cittadini e anche questo va riconosciuto”.

“Oggi poi abbiamo sentito anche un aspetto positivi – ricorda in conclusione Pinelli -, la proficua collaborazione che si è instaurata a Lucca tra avvocature e magistratura. Avvocatura e magistratura sono i veri protagonisti del sistema giustizia e dobbiamo sempre ricordare che nel mezzo ai due c’è il semplice cittadino. E’ evidente che se tra i due protagonisti c’è collaborazione il servizio giustizia per il cittadino non potrà che essere migliore”.