La sindaca di Barga si commuove: “Morire così non è accettabile”

Campani sul luogo del delitto: “Sgomento e rabbia per l’ennesimo femminicidio”
“Morire così non è accettabile. Essere uccise per mano di un uomo non è più tollerabile”. La sindaca di Barga, Caterina Campani, lo dice riparandosi sotto un ombrello dalla pioggia battente, che non riesce a nascondere le sue lacrime. Piange Campani, dopo essersi voluta recare direttamente sul luogo del femminicidio che oggi pomeriggio (26 febbraio) poco prima delle 18 si è consumato in via Cesare Battisti a Fornaci di Barga.
Si è voluta informare personalmente, ha parlato con i carabinieri e con i primi soccorritori della Misericordia del Barghigiano e di quella di Castelnuovo di Garfagnana. Poi, di fronte a telecamere e giornalisti, si è commossa, esprimendo rabbia, tristezza e sgomento per l’ennesimo femminicidio. Soltanto pochi anni fa un femminicidio si era consumato in un comune vicino al nostro. Oggi trovarci qui è veramente sconvolgente. Come Comune cerchiamo come sempre di fare la nostra parte, mettiamo in campo tante iniziative contro la violenza di genere e continueremo a farlo, ma morire così non è più tollerabile”.
Incredulità è stata espressa anche da Alberto Pellicci, segretario provinciale di Sinistra Italiana a Lucca: “Non possiamo che esprimere sgomento di fronte all’ennesimo femminicidio, oggi a Fornaci di Barga, dove un 56enne ha accoltellato la moglie per poi costituirsi. L’ennesimo femminicidio, di fronte al quale però non possiamo più permetterci di non agire. Dagli studi condotti sulla violenza di genere sappiamo che la violenza si annida nelle relazioni, nell’idea del possesso degli uomini nei confronti delle donne, nella loro incapacità di gestire abbandoni e sconfitte. Per combattere questo fenomeno è necessario puntare sulla prevenzione e introdurre l’educazione all’affettività nei programmi scolastici. La strada da fare è molta, e il tempo stringe”.
“Ciò che è successo questo tardo pomeriggio a Fornaci di Barga – afferma Cipriano Paolinelli segretario della Lega della Mediavalle insieme al vicesegretario provinciale Mauro Santini – è gravissimo. Un gesto che non risponde sicuramente a nessun principio d’amore “normale” ma anzi ad una tremenda, inaudita e crudele violenza. Una reazione che non merita altro che una giusta condanna per quello che è l’ennesimo episodio di femminicidio. Alla famiglia della vittima vanno le più sentite condoglianze di tutta la sezione e del provinciale Lega di Lucca”.
Così la sindaca di Altopascio, Sara D’Ambrosio, che ha vissuto un femminicidio sul suo territorio: “Non è un dramma della gelosia, quello che oggi è avvenuto a Fornaci di Barga. È un femminicidio. È un uomo violento – l’ennesimo – che ha ucciso sua moglie, non accettando la fine della loro relazione. Non ci sono parole, anche perché ogni parola sembra vana, visto che le donne continuano a morire per mano di compagni, mariti, familiari violenti. E questo è inaccettabile, intollerabile, insopportabile. Continuiamo a denunciare, a sensibilizzare, a chiedere giustizia, a pretendere che questa piaga sia messa all’ordine del giorno di tutte le agende e le azioni politiche a tutti i livelli istituzionali. Veramente, basta”.
“La violenza non può e non deve essere tollerata – afferma invece il presidente di Toscana 2030, Domenico Capezzoli -. Con profonda rabbia e tristezza, condanniamo fermamente l’atroce attacco che ha portato alla morte di un’altra vittima innocente. Basta con gli orrori del femminicidio. L’episodio avvenuto a Fornaci di Barga è un tragico richiamo alla realtà di una società che non può più voltare le spalle a questo grave problema. La relazione conturbata tra i due individui coinvolge la responsabilità di tutti noi nel prevenire e contrastare la violenza domestica. Proprio per questo, Toscana 2030 chiede un’azione immediata e concreta. È necessario intensificare la sensibilizzazione, rafforzare le misure di protezione per le vittime, e garantire una maggiore educazione sui temi della parità di genere e del rispetto reciproco. Proponiamo l’implementazione di programmi di formazione e di sensibilizzazione nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle comunità locali. Inoltre, chiediamo un maggiore sostegno alle vittime di violenza domestica attraverso l’incremento dei servizi di assistenza e di supporto psicologico. È giunto il momento di agire con determinazione e solidarietà per porre fine a questa ondata di violenza inaccettabile. Uniamoci per costruire una società più sicura e rispettosa per tutti”.