Gambe doloranti e gonfie mentre è al lavoro, giovane viareggina ringrazia l’ospedale di Arezzo

2 marzo 2024 | 19:10
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Gambe doloranti e gonfie mentre è al lavoro, giovane viareggina ringrazia l’ospedale di Arezzo
Gambe doloranti e gonfie mentre è al lavoro, giovane viareggina ringrazia l’ospedale di Arezzo
Gambe doloranti e gonfie mentre è al lavoro, giovane viareggina ringrazia l’ospedale di Arezzo
Gambe doloranti e gonfie mentre è al lavoro, giovane viareggina ringrazia l’ospedale di Arezzo
Gambe doloranti e gonfie mentre è al lavoro, giovane viareggina ringrazia l’ospedale di Arezzo

Si sospetta un linfoedema ma le certezze arriveranno solo dai successivi esami

Ad Arezzo per lavoro, Paola Balestri, di Viareggio, si è sentita male e ha chiamato il 118, il cui personale l’ha portata all’ospedale San Donato. 

Ed è proprio al personale sanitario del nosocomio aretino che ha rivolto il suo grazie, con una lettera aperta. 

“Grazie, grazie, grazie, è la parola che ripeterò di continuo ogni volta che entrerò nell’Ospedale San Donato di Arezzo. Il mio lavoro è l’ Alert & Disaster Manager, gestisco per numerosi sindaci d’Italia le comunicazioni di pubblica utilità, come per esempio le comunicazioni alla popolazione inerenti alle allerte m oppure a grandi eventi o semplicemente a disservizi e cambi viabilità”.

Domenica scorsa, dopo un malore, dolore fortissimo alle gambe, tanto da non riuscire a camminare, Paola ha chiamato i soccorsi, e i volontari della Misericordia l’hanno portata, intorno alle 20,30, al pronto soccorso.

“Non era una domenica qualsiasi,  nello stanzone c’erano carabinieri e polizia che ringrazio per la discrezione con cui hanno calmato il tipo che poi il giorno dopo dai giornali ho scoperto che aveva demolito un locale – racconta – Di turno come medico c’era la dottoressa Lelli,  professionale e determinata, che mi ha fatto fare una Tac d’urgenza e poi visto l’esito mi ha fatto ricoverare nel reparto di Osservazione Breve Intensità, un reparto fatto di uomini e donne di una sensibilità superiore alla media,  che hanno preso in carico il mio caso clinico e cercato con ogni mezzo a disposizione di arrivare ad una diagnosi ai miei dolori lancinanti che tutt’oggi ho ma che sono fiduciosa riusciremo a trovare la causa e di conseguenza ad eseguire la cura adeguata”.

“Un grazie enorme anche alla dottoressa Rosito, la mia oncologa e alla dottoressa Borghesi, la mia radioterapista due donne meravigliose che nel momento della malattia sanno sempre sorridere e aiutare il paziente con quell’empatia che dovrebbe essere alla base visto il giuramento di Ippocrate – prosegue Paola -.  Le mie parole dopo tante critiche che si scrivono è invece un grazie,  obbiettivamente non posso negare che ci sono delle mancanze strutturali molto gravi, che visto il mio ruolo e le mie competenze chiederò un appuntamento con il direttore dell’azienda sanitaria”

“Ribadisco a tutti un grazie dal cuore per usare una paragone pirandelliano Uno, Nessuno e Centomila – conclude,  la mia odissea forse finirà venerdì prossimo,  ma  può essere letta all’incontrario sono entrata che potevo essere la centomilessima paziente e sono uscita essendo una paziente a cui stanno provando a trovare una diagnosi e dall’essere un nessuno mi sono sentita accudita”.

L’ipotesi, per ora, è quella di un linfoedema, ma per la certezza dovrà sottoporsi a una scintigrafia: i medici pensano che la radioterapia fatta a maggio, dopo un cancro al seno, le abbia bloccato la vena cava, che si trova sotto il cuore che produce la linfa ,e che rimanendo  bloccata le dà gonfiore.l