Aggredisce un agente di polizia penitenziaria e cerca di appiccare un incendio in cella

4 marzo 2024 | 19:00
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Aggredisce un agente di polizia penitenziaria e cerca di appiccare un incendio in cella

Un altro episodio di violenza in carcere a Lucca. La denuncia del sindacato Osapp

Nuova aggressione in carcere a Lucca ai danni di un agente di polizia penitenziaria. A segnalarla è il sindacato Osapp Lucca con il segretario provinciale Antonio Chianese e i segretari locali Francesco Martino e Claudio Perrone. 

“Ieri (3 marzo, ndr) alle 16,30 – spiegano i sindacalisti – durante il momento dell’apertura delle camere detentive per consentire la movimentazione dei ristretti in direzione del reparto dedicato alle attività trattamentali, un detenuto di 24 anni di origine marocchina ha aggredito l’agente di polizia penitenziaria addetto alla sezione, colpendolo con una moka inserita dentro una calza a guisa di fionda e ferendolo a un labbro. Il collega è stato soccorso e, dopo essersi recato in pronto soccorso, ha ricevuto una prognosi di 4 giorni. Tale evento avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi se non fosse stato per la prontezza di riflessi dell’agente che è riuscito in parte a divincolarsi evitando di essere centrato in pieno dal colpo portatogli al volto. Si sottolinea che il detenuto in questione non è nuovo a comportamenti aggressivi, specialmente nei confronti del personale di polizia penitenziaria”.

“Risale a circa 20 giorni fa, infatti – ricordano dall’Osapp – un altro tentativo di aggressione nei confronti dell’addetto alla sezione, in quel caso, per fortuna, senza esito grazie alla prontezza di riflessi del collega. In data odierna, inoltre, il detenuto ha gravemente danneggiato le suppellettili della propria camera, procedendo poi ad appiccare un incendio, dando fuoco al materasso con conseguente esalazione di fumi che hanno costretto ad evacuare l’intera sezione detentiva. Soltanto grazie al tempestivo intervento del personale in servizio si è riusciti ad evitare conseguenze più gravi per il personale, per gli altri detenuti e per lo stesso ristretto autore del gesto”.

“Questi ultimi eventi – è il commento – giungono come triste ma forse pronosticabile conclusione di una serie di condotte di insofferenza per il rispetto dell’ordine e della sicurezza dell’istituto mostrate dal detenuto, per le quali i competenti uffici dell’istituto si erano già ampliamente attivati al fine di ottenere un allontanamento del soggetto da parte del provveditorato che però, in tutta risposta, riteneva che si trattasse di un detenuto tutto sommato gestibile attraverso il consueto iter disciplinare, ben consapevole delle risapute carenze strutturali dell’istituto di Lucca che rendono impossibile mettere una tale tipologia di detenuto nella condizioni di non recare nocumento all’ordine e alla sicurezza dell’istituto e all’incolumità del personale”.