Investimenti truffa nei diamanti, risarcito un pensionato di 85 anni

16 marzo 2024 | 15:13
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Investimenti truffa nei diamanti, risarcito un pensionato di 85 anni

Per il giudice i gioielli erano stati venduti a prezzo nettamente superiore a quello di mercato

Era stato convinto ad investire nell’acquisto di due diamanti: un’operazione che al pensionato di 85 anni era stata spacciata come particolarmente conveniente e favorevole. Ma, stando almeno al giudice, non era effettivamente così. E anzi il malcapitato anziano avrebbe acquistato i preziosi ad un prezzo maggiorato di oltre 16mila euro complessivi, sulla base di una perizia che ha confrontato i gioielli con il listino ufficiale. Un altro caso di raggiro è finito davanti al giudice del tribunale civile di Lucca, che ha condannato la banca a risarcire il cliente della somma complessiva di 16.750,12.

La tecnica di raggiro è ormai ben nota. Una società finanziaria, poi risultata fallita, aveva proposto al pensionato di Lucca quello che gli era stato venduto come un vero e proprio “affare”. Secondo quanto ricostruito in sentenza, la vittima – che all’epoca dei fatti aveva 85 anni -, era stata convinta ad acquistare due diamanti del valore di 12.610,68 euro il primo e di 12.389,44 euro il secondo.

Il consulente della finanziaria, nel periodo successivo all’acquisto, aveva rassicurato il cliente sul rendimento dell’investimento fatto ma anni dopo era venuto a conoscenza del fatto che l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato aveva censurato l’attività della società in questione, qualificando scorrette le sue pratiche commerciali perché vendeva diamanti ad un prezzo nettamente superiore rispetto al loro reale valore, che nel caso specifico, al momento dell’acquisto, era quantificabile in circa 8.250 euro.

Fallito un tentativo di mediazione con la società finanziaria e la banca, l’uomo ha portato il caso in tribunale chiedendo la condanna dell’istituto finanziario al risarcimento del danno sostenendo che la banca lo aveva raggirato per concludere una compravendita che, con la dovuta corretta informazione, non sarebbe andata in porto.

E il giudice Giacomo Lucente ha dato ragione all’anziano, che ha condannato l’istituto al risarcimento del danno pari a 16.750,12 euro oltre interessi legali dalla domanda al saldo e al pagamento delle spese di lite.