Incidente sul lavoro a Lucca, messaggi di cordoglio da tutta la Toscana: “Basta stragi silenziose”
Dolore e rabbia per la morte dell’operaio che ha perso la vita a Sant’Alessio
Incidente mortale sul lavoro a Lucca, tutta la Toscana piange l’operaio di una ditta edile che questa mattina (21 marzo) ha perso la vita semi sepolto dal crollo del terreno circostante a uno scavo per il ripristino di una rete fognaria a Sant’Alessio.
Tra i primi messaggi di cordoglio, dopo quello del sindaco Mario Pardini, arriva quello del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
“Siamo di fronte a una strage silenziosa che sta portando via quotidianamente decine e decine di vite. Lo stillicidio prosegue con morti e feriti, spesso gravi e con conseguenze invalidanti per tutta la vita. Accade ogni giorno – scrive Mazzeo -. Basta con le parole del momento che, se scuotono le coscienze nell’imminenza del fatto, non danno soluzioni. Quello che sta accadendo da anni, ogni mese e ogni giorno, non è degno di un Paese civile. Servono misure e fatti concreti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Servono provvedimenti, anche coraggiosi, che le istituzioni devono assumersi con responsabilità e velocemente. Occorre un patto tra istituzioni, enti locali, imprese e sindacati nel settore degli appalti pubblici e privati, per eliminare la logica del massimo ribasso, del subappalto senza controlli e anche per promuovere la formazione e la prevenzione, partendo dalla scuola e dalla università. L’ho detto più volte, non mi stancherò di ripeterlo: la sicurezza sul lavoro deve essere un’ossessione”.
“Da Lucca, l’infausta notizia della morte di un operaio in un cantiere privato. Ogni volta che accade è un colpo al cuore – dichiara invece l’assessore regionale Stefano Baccelli –. Seppur mossi dal cordoglio, nulla di ciò che potremmo dire in questo momento sarà davvero utile ad alcuno: non a sancire che questa fosse l’ultima volta, ancor meno a lenire il dolore di chi solo stamani aveva un padre, un compagno, un figlio o un amico e adesso non lo ha più. Eppure occorre far rumore, pretendere più impegno e massimizzare i nostri stessi sforzi finché, per simili tragedie, non ci sarà più spazio nella nostra società”.
Parole di sconforto anche da Irene Galletti, presidente del gruppo Movimento 5 Stelle Toscana.
“Con profonda tristezza, esprimiamo il nostro cordoglio per l’infortunio mortale avvenuto questa mattina in via dei Dorini a Lucca. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla famiglia e ai colleghi della vittima, colpiti da una perdita irreparabile – scrive Galletti -. Questo ennesimo incidente sottolinea l’urgente necessità di affrontare seriamente la questione della sicurezza sul lavoro in Toscana, tema che abbiamo già sollevato a livello regionale dopo la tragedia che ha colpito il cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze. Il crescente trend di incidenti sul luogo di lavoro richiede un’immediata accelerazione del dibattito politico su questo tema vitale. Non possiamo più rimandare l’adozione di misure concrete volte a garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti i lavoratori toscani”.
“L’ennesima tragedia sul lavoro ci colpisce da vicino: la notizia di un operaio di 52 anni che questa sera non rientrerà a casa ci ha scosso. Si tratta di un’altra morte evitabile – scrive Carlo Bigongiari, segretario provinciale per Forza Italia a Lucca -. Questi incidenti non devono più accadere: rafforzare la cultura della sicurezza sul lavoro è una priorità. Condoglianze ai familiari della vittima”.
“Ennesimo morto sul lavoro a Lucca. Un operaio di 52 anni è uscito stamani per andare a lavorare e non tornerà più a casa. Non ci sono parole. In attesa di un chiarimento delle dinamiche che hanno portato a questa tragedia, su cui sono in corso gli accertamenti delle autorità preposte, le uniche parole che vanno dette sono quelle per esprimere dolore e vicinanza alla famiglia, agli amici ed ai compagni di lavoro – dicono da Sinistra Con -. Non servono parole, servono fatti, Fatti concreti. Servono fatti da parte delle istituzioni, tutte. Dal governo nazionale, alla Regione, dai Comuni, agli enti competenti in materia di controlli e prevenzione. Servono scelte concrete da parte delle aziende che diano priorità alla sicurezza, sempre. Serve una vera contrattazione con il Sindacato, settore per settore, azienda per azienda, in tutti i territori”.
“Esprimiamo il nostro cordoglio alla famiglia di Luca Giannecchini, l’operaio deceduto questa mattina – dicono dal Circolo di Lucca di Rifondazione Comunista -. Tragedie come queste non dovrebbero avvenire nel 2024. Ad oggi in Italia sono circa 200 le morti sul lavoro, una strage che continua nel silenzio e nell’inattività delle istituzioni. Come Rifondazione Comunista abbiamo sostenuto la legge di iniziativa popolare promossa dal sindacato Usb per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Una proposta che avrebbe implementato le misure di sicurezza sui luoghi di lavoro e che avrebbe potuto evitare molti incidenti. Purtroppo la miopia delle istituzioni non ha permesso il passaggio di questa, impedendo un grande avanzamento per il nostro ordinamento. Nel rinnovare le nostre condoglianze alla famiglia invitiamo le istituzioni a svolgere il loro compito di assicurare un lavoro sicuro a tutti i lavoratori e le lavoratrici”.
“La segreteria provinciale nell’apprendere dell’ennesima tragica morte sul lavoro desidera esprimere innanzitutto il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia dell’operaio vittima del lavoro – dicono da Partito comunista italiano -. Troppo poco spesso si parla di operai e dei loro diritti, troppo spesso si è costretti a parlare di operai morti. Questo dramma, al pari dei molti altri che si sono consumati, riguarda tutta la comunità che ne deve sentire la responsabilità e il peso. Da parte nostra non possiamo che rinnovare l’invito affinché l’istanza presentata da tempo ai Consigli comunali di tutta la Provincia perché si crei un osservatorio sulle condizioni della sicurezza sui luoghi di lavoro sia raccolta (alcuni comuni lo hanno già fatto) e si traduca in una partica operativa, in difesa delle vite dei lavoratori, della cultura del lavoro e dei principi della nostra democrazia”.
Polemizzano invece i consiglieri regionali Fdi con in testa Francesco Torselli e Vittorio Fantozzi: “Tragedie come questa non sono più tollerabili: nel 2024 non si può continuare a morire di lavoro – scrivono Francesco Torselli e Vittorio Fantozzi rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano. Se per le vittime del cantiere Esselunga il presidente della Regione Eugenio Giani ha proclamato il lutto regionale, per l’operaio di Lucca non ha ancora mandato neanche un messaggio di cordoglio. In questo modo siamo indotti a pensare che la Regione si sia fatta travolgere dall’onda emotiva della gravissima tragedia di Firenze, se non a strumentalizzarla. Le istituzioni dovrebbero invece mantenere sempre la lucidità di fronte a fatti così gravi. A parer nostro non esistono morti bianche di serie A e di serie B. La sicurezza sul lavoro è un tema complesso e deve diventare una priorità per istituzioni, sindacati e imprese. Non può essere affrontata sull’onda dell’ emotività o per mera strumentalizzazione politica. Chiederemo al Consiglio regionale di osservare un minuto di silenzio per la morte dell’operaio lucchese e di fare una approfondita riflessione sulla sicurezza sul lavoro. Intanto non possiamo che unirci al dolore della famiglia del 52enne”.
“Nell’esprimere le nostre condoglianze ai familiari del lavoratore deceduto quest’oggi a Lucca, pensiamo che sia doveroso e non più differibile il massimo impegno da parte di tutte le Istituzioni affinché non si ripetano più drammi di questo genere – affermano Elena Meini e Massimiliano Baldini, consiglieri regionali della Lega -. Chi esce di casa per andare al lavoro deve avere la certezza di poterci ritornare incolume, dopo aver svolto la sua opera: è inconcepibile che, purtroppo, così frequentemente, continuino ad esserci tutte queste vittime-concludono i rappresentanti della Lega”.
“Siamo stanchi di commentare questi drammi – dicono Rossano Rossi, segretario generale Cgil Toscana e Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana – e la rabbia cresce sempre di più: ci chiediamo cosa ancora debba succedere perché la battaglia per la sicurezza sul lavoro diventi una priorità dell’agenda della politica. Ribadiremo questo concetto domani mattina, alla Stazione Leopolda di Firenze, all’assemblea nazionale Rls-Rsu di Cgil e Uil alla presenza di Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri, assemblea dedicata proprio ai temi della sicurezza sul lavoro. Temi sui quali intensificheremo le mobilitazioni nelle prossime settimane, perché è davvero ora di dire basta a questa strage quotidiana. Non ci fermeremo fino a quando non saremo arrivati all’obiettivo di zero morti sul lavoro”.
“La strage non si ferma, e non possiamo più stare a guardare cullandoci su ciò che sin qui è stato fatto in nome della sicurezza. Evidentemente non basta”. E’ questo il monito di Lorenzo Sichei, segretario Filca Cisl (edilizia) dopo la tragedia di Lucca.
“Attendiamo ovviamente che sul caso del lavoratore che ha perso la vita stamani nel cantiere di via Dorini a Lucca sia fatta chiarezza, e facciamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia. Ma siamo di fronte a una tragedia che ci spinge a fare ancora e sempre di più sul tema della cultura della sicurezza. Purtroppo – rileva Sichei – da ciò che ci risulta dai sopralluoghi compiuti insieme agli organi ispettivi e agli enti bilaterali, ci sono ancora troppe negligenze sui luoghi di lavoro nel comparto edile, proprio quello che traccia più concretamente la rotta dello sviluppo del nostro Paese, della crescita. Le normative devono essere rispettate, i controlli intensificati, e la formazione deve essere faro per tutti, in questo senso il nostro sindacato sta facendo il massimo offrendo tante opportunità di concreto aggiornamento”.
“Ma è importante – sottolinea il segretario di Filca Cisl – lavorare di più sul fronte dell’auto prevenzione e sulla presa di consapevolezza e responsabilità di tutta la filiera, dal committente al datore di lavoro, ai tecnici di cantiere, ai lavoratori stessi. Tutti devono fare la loro parte nel verificare quali siano i rischi sul cantiere, dove si possa fare di più e meglio in termini di sicurezza. Anche perchè ci sono due fattori che remano contro: da un lato la mobilità dei lavoratori nel settore, che passano spesso da un’impresa all’altra, dall’altro il fatto che il 50 per cento dei lavoratori nell’edilizia sono stranieri, questo li rende più deboli e disorientati anche per le difficoltà della lingua”.
C’è un punto focale su cui Lorenzo Sichei insiste: “Il lavoratore si deve rifiutare quando si rende conto che quell’intervento può essere rischioso, non deve avere dubbi né remore da questo punto di vista”.
“Gli infortuni e gli incidenti mortali sul lavoro sono ormai delle cronache di guerra – commenta Roberto Capobianco, presidente di Conflavoro Lucca -. La svolta che tutti chiediamo da anni adesso va messa in pratica: la sicurezza sul lavoro è una questione di etica e cultura, una pratica da incentivare e promuovere in ogni modo. Tutti, istituzioni e imprese, dobbiamo intraprendere una nuova strada. La prevenzione va diffusa e migliorata, agevolata e, soprattutto, premiata se vogliamo accelerare il processo di cambiamento: non può adattarsi agli incidenti, va rovesciato l’approccio. Non possiamo solamente intervenire ‘dopo’, quando la disgrazia è ormai avvenuta. Nessuno purtroppo ne è immune: anche quando un incidente o un infortunio possono sembrare eventi fortuiti, non lo sono mai davvero. Non facciamo l’errore di abituarci a queste tragedie”.
“Quanto accaduto a Sant’Alessio – scrive in una nota Potere al Popolo di Lucca – è l’ennesimo incidente sul lavoro, l’ennesimo omicidio, questa volta a pochi chilometri da casa nostra. A un mese dalla tragedia di Firenze sono più di 180 le morti sul lavoro dall’inizio del 2024. È una guerra contro i lavoratori e contro le lavoratrici portata avanti da chi taglia i controlli sui posti di lavoro, riduce a pressoché nulla le possibilità degli ispettorati del lavoro e smantella i diritti e le garanzie contrattuali, precarizzando e avanzando nelle forme di lavoro atipico e povero. Abbiamo raccolto, insieme ad altre forze politiche e sindacali, le firme a sostegno della legge di iniziativa popolare presentata a febbraio 2024 per l’istituzione del reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro (clicca qui). Il ruolo e le risorse degli ispettorati del lavoro devono essere ripristinati, i controlli e le tutele devono essere maggiori. Le lacrime della politica sono inutili se non ci dotiamo di strumenti efficaci a fermare la guerra contro lavoratori e lavoratrici. Ci stringiamo intorno alla famiglia di Luca, con rabbia e amore”.
“Confartigianato Imprese Lucca porge le più sentite condoglianze alla moglie, ai figli ed alla famiglia per la scomparsa prematura del congiunto – dicono dall’associazione di categoria -. Per accertare le cause e le responsabilità, di un infortunio occorso ad un lavoratore che prima di essere tale era un imprenditore e con una lunga esperienza nel settore, occorre innanzitutto stabilire, con precisione, la dinamica dei fatti. Ma al di là di queste considerazioni, resta la questione più importante: siamo di fronte ad un altro decesso durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Confartigianato, ormai da anni sostiene che la sicurezza nei luoghi di lavoro non si fa sulla carta o con la ‘patente a punti’, che il ministro del lavoro vuole introdurre in edilizia. La sicurezza si fa con una formazione adeguata del lavoratore avendo partite più ampie su cui riflettere e che non può prescindere dal contenere non solo la parte teorica, ma diventa sempre più necessario un addestramento adeguato alla mansione cui è deputato il lavoratore e soprattutto abituarlo, prima di accingersi a fare una determinata azione, a considerare quali possono essere i rischi cui può andare incontro”.
“Confartigianato, nel corso degli anni, non ha mai chiesto ‘sconti’ sulla sicurezza anzi, si è adoperata per diffondere la cultura e la sensibilità dei datori di lavoro e dei lavoratori nei confronti di queste tematiche sia con convegni che con attività informative/formative e di consulenza – prosegue -. Lavorare in sicurezza nel mondo artigiano è ancora più sentito che in passato, in quanto il titolare è consapevole che i lavoratori sono collaboratori che, spesso e volentieri, sono una risorsa difficilmente sostituibile nell’impresa in caso di malattia, infortunio, ecc. Ecco dunque come ci sia attenzione da parte del titolare nell’azienda nel curare una formazione teorico-pratica adeguata. Certo anche i controlli sono necessari, ma l’aspetto su cui puntare maggiormente non è tanto la repressione quanto la prevenzione che si ottiene con un processo culturale che è lungo e difficile prima di conseguire risultati concreti anche se gli infortuni, nel corso di questi ultimi anni, sono andati calando. Non bisogna, però, mai abbassare la guardia ed il livello di attenzione in questo campo perché la vita è preziosa e occorre adoperarsi contro tutto ciò che la mette a rischio. Noi siamo al fianco delle imprese e dei lavoratori sia con l’ufficio sicurezza che con l’ufficio formazione, per aiutare le aziende a diffondere la cultura della sicurezza e per impedire che si verifichino eventi infortunistici i cui effetti si ripercuotono poi sia sul lavoratore che sul datore di lavoro e le loro famiglie. Confartigianato si rende disponibile a dare informazioni e consulenza gratuita a quelle imprese che vogliono sapere se sono in regola con le varie normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro”.