Recinzione e manufatti nel terreno di proprietà Salt, il tribunale ordina la rimozione

Un privato aveva occupato l’area per decenni senza averne titolo
Occupa per decenni, ma senza titolo, un’area di proprietà della Salt e costruisce manufatti nella fascia di rispetto dell’autostrada senza consenso, compresi due cancelli per l’accesso alla zona che interdicono il passaggio a tutti, anche alla società autostradale. Il caso è arrivato al tribunale di Lucca, davanti al giudice Carmine Capozzi.
I terreni, secondo quanto ricostruito, erano stati occupati negli anni Novanta da un soggetto che, nel 1991 aveva chiesto di regolarizzare la detenzione con l’affidamento in concessione. Nel 2000 i beni detenuti erano passati al figlio che aveva provveduto a recintare i terreni, a realizzare i manufatti e a porre una cassetta delle lettere con il proprio nominativo e indirizzo.
Il giudice, anche rivolgendosi a un perito, ha stabilito che Salt è proprietaria dei terreni e che gli stessi, dopo l’azione di rivendicazione, vanno ora restituiti, rimuovendo ogni recinzione e i manufatti.
Il giudice ha negato, invece, il risarcimento dei danni e anche la condanna per responsabilità processuale aggravata o per lite temeraria perché, descriveva la parte attrice, la stessa sarebbe stata costretta ad una “vertenza del tutto evitabile”. L’illegittimo detentore del terreno in fascia di rispetto dell’autostrada dovrà anche pagare le spese di lite per oltre 5200 euro e le spese per la perizia.