Altra tegola per il generale Vannacci, anche il nuovo libro finisce nel mirino

L’alto ufficiale non avrebbe chiesto l’autorizzazione all’Esercito a rivelare alcuni episodi che dovevano rimanere segreti
Ancora guai per il generale della Folgore Roberto Vannacci, residente a Viareggio, dopo le tre inchieste su presunte “spese pazze” quando era in servizio in Russia e per cui indagano per truffa e peculato sia la Procura ordinaria che militare, l’indagine per istigazione all’odio razziale in merito ad alcune frasi contenute nel libro “Il mondo al contrario” e la sospensione per 11 mesi per aver “compromesso il prestigio e la reputazione dell’Esercito”.
A finire nel mirino, questa volta, è il nuovo volume, dal titolo “Il coraggio vince” (vita e valori di un generale incursore)nel quale l’alto ufficiale ha raccontato molti dettaglisulle sue tante missioni , in Mogadiscio, nell’ex Jugolslavia, a Baghdad e a Mosca senza, però, come emerso, chiedere la necessaria autorizzazione all’Esercito. Il rischio, ora, è di una nuova indagine da parte della Procura militare. Nel volume ci sono anche le storie di soldati legati, incappucciati e immersi con la faccia in acqua, di giovani militari torturati, cosi come il racconto di una simulazione di guerra. Le regole, per un militare, sono ferree: quanto fatto in servizio non può essere svelato, salvo autorizzazione. Ciò che si fa in servizio non può essere raccontato, a meno di non chiedere, e ottenere, specifiche autorizzazioni. Cosa che per Vannaccinon sarebbe accaduta.