Cade dal primo piano di un cantiere perché mancano le protezioni: la ditta appaltatrice condannata a risarcire

Il giudice civile ha comunque riconosciuto il concorso di colpa del ferito
Sale al primo piano di un cantiere, accede a un terrazzo a libero accesso mentre visiona l’avanzamento dei lavori e cade, mancando le adeguate protezioni, procurandosi gravi lesioni.
L’uomo si era recato sul luogo dell’incidente insieme al proprietario e al direttore dei lavori, ma non tutto è andato secondo i piani. I fatti risalgono al 2018 e a testimoniare su quanto accaduto è stato proprio il proprietario, committente del cantiere, che ha visto l’accaduto dal piano inferiore. La caduta, da oltre tre metri d’altezza, è stata frontale e ha provocato gravi lesioni all’uomo, allora 33enne, al viso e alle braccia.
Secondo i giudici, comunque, alla richiesta danni nei confronti di chi era tenuto alla custodia del cantiere, ovvero la ditta appaltatrice, va applicata una riduzione per la presenza di un concorso di colpa da parte del danneggiato nell’evento che si è verificato, nell’ordine del 50 per cento. Il danno complessivo riconosciuto all’uomo, che al momento del fatto aveva 33 anni, è relativo ai postumi permanenti dell’incidente, per una cifra di poco superiore ai 90mila euro, ai 90 giorni di inabilità temporanea totale (quasi 9mila euro), a ulteriori 90 giorni di inabilità temporanea parziale prima al 75 quindi al 90 per cento, per oltre 5200 euro. Al totale di poco superiore ai 104mila euro si aggiungono tutte le spese mediche anticipate per ulteriori 12mila euro e spiccioli. Il totale di quasi 117mila euro è stato quindi ridotto della metà.
La ditta appaltatrice dei lavori, dunque, che non si è presentata in giudizio, è stata condannata dal giudice Maria Giulia D’Ettore a pagare quasi 58500 euro per i danni oltre agli interessi legali dal giorno del fatto e oltre 9mila euro per le spese di lite.
La sentenza è stata emessa lo scorso 27 marzo dal tribunale di Lucca.