Sicurezza, riforma fiscale e nuovo modello sociale e di impresa: Cgil e Uil in piazza per lo sciopero nazionale
Manifestazione in piazza Napoleone. Una delegazione ha presentato la piattaforma di rivendicazioni in prefettura
Lavoratori Cgil e Uil in piazza oggi (11 aprile) nel giorno dello sciopero nazionale di 4 ore (8 per il settore edile). A Lucca il presidio è stato in piazza Napoleone, con una delegazione che è poi stata ricevuta in prefettura per il deposito delle rivendicazioni. I manifestanti sono giunti alle 10 sotto le bandiere dei sindacati, oltre un centinaio di persone si sono ritrovate per dire: “Adesso basta!”
Basta alle morti sul lavoro, basta al deriva economica e fiscale del Governo e basta nel fare impresa sulle spalle dei lavoratori.
Le ragioni e gli obiettivi dell’agitazione
Zero morti sul lavoro
“C’è la necessità, sempre più impellente – dicono i sindacati – di combattere davvero le morti sul lavoro. La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa ; bisogna cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati. E poi occorre rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del lavoro e nelle aziende sanitarie locali. Non si può andare al lavoro senza una formazione adeguata, quindi serve il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Occorrono: una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza; il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rls; l’obbligo delle imprese ad applicare i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza, condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici”.
Una riforma fiscale giusta
“Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90 per cento del gettito Irpef – dicono Cgil e Uil – mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Inoltre non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze. Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita. È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione; promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi; indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali. Occorre insomma andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici”.
Un nuovo modello sociale e di impresa
“Bisogna rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese – si legge – il valore del lavoro, a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno”.























Il presidio è proseguito fino alle 12, quando una delegazione dei sindacati è salita in prefettura per depositare le rivendicazioni: zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale per fare impresa. Altre manifestazioni sono in corso per tutta Italia sotto lo slogan “Adesso Basta!”, in Toscana previste manifestazioni in 10 capoluoghi, a Firenze è in programma l’assemblea generale di Cgil Toscana e Uil Toscana.