Fa coprire la buca davanti alla ditta dopo l’infortunio di un dipendente ma viene multato

20 aprile 2024 | 13:31
Share0
Fa coprire la buca davanti alla ditta dopo l’infortunio di un dipendente ma viene multato
Fa coprire la buca davanti alla ditta dopo l’infortunio di un dipendente ma viene multato
Fa coprire la buca davanti alla ditta dopo l’infortunio di un dipendente ma viene multato
Fa coprire la buca davanti alla ditta dopo l’infortunio di un dipendente ma viene multato

La versione dell’amministratore unico della Antares: “Una contestazione paradossale”

Decide di far ricoprire una buca che si era aperta sul suolo pubblico proprio in corrispondenza del passo carrabile della ditta Antares in via Martini a Lucca di cui è amministratore, perché poco prima un dipendente si era infortunato cadendovi, ma viene multato dalla polizia municipale. E’ questa la versione di un episodio dai contorni comunque da chiarire che fornisce l’amministratore unico dell’azienda, Francesco Gargani, intenzionato a contestare il verbale e a valutare anche una eventuale richiesta danni. 

Il problema – sostiene Gargani – si sarebbe verificato nella “fossa adiacente alla recinzione del capannone recentemente acquistato in via Martini. La fossa in oggetto non è adibita allo scolo delle acque meteoriche, ma è stata realizzata dalla Gesam per la stesura della tubazione del gas per le utenze del precedente condominio A situato ad est, e per servire l’utenza del nostro capannone, e per servire il condominio C a ovest. La fossa serviva a contenere la tubazione del gas non è stata coperta dall’azienda Gesam, che ha realizzato l’opera di stesura della tubazione. Il condominio A e il condominio C hanno provveduto a proprie spese alla copertura della fossa armonizzandola con l’esistente striscia di prato erboso, già esistente tra il perimetro esterno delle recinzioni e della via Martini”.

“La fossa adiacente alla recinzione del nostro stabilimento di via Martini – spiega ancora l’amministratore unico – è rimasta aperta perché lo stabilimento si è trovato in uno stato di abbandono in preda a persone senza tetto, che hanno persino asportato il cancello della recinzione per venderlo a ditte di recupero di ferro vecchio. Tuttavia, la fossa è rimasta aperta per vari anni causando pericolo per l’incolumità pubblica: cittadini vicini che utilizzano questa striscia di pratino per fare jogging e portare a spasso i cani. Infatti, in occasione della reinstallazione del cancello sul passo carrabile (asportato dai ladri) un meccanico nostro dipendente, addetto al montaggio, è scivolato nella fossa sul lato destro riportando delle abrasioni alla gamba sinistra con conseguente invalidità al lavoro guaribile in 7 giorni”.

“Io – prosegue Gargani – in qualità di responsabile alla sicurezza e prevenzione infortuni della ditta Antares, oltre che amministratore della stessa, ho chiesto alla ditta  presente nel cantiere per altri lavori di coprire le fosse sul lato destro e sinistro del passo carrabile, perché costituivano pericolo per l’incolumità dei nostri dipendenti, che quotidianamente accedono allo stabilimento, i cui infortuni incidono anche sull’economia dell’impresa, poiché i primi 7 giorni di assenza per malattia o infortunio sono a carico dell’azienda. Infatti, questo infortunio causato da questa pericolosità è costato alla nostra azienda un corrispettivo parli al costo di 5 giorni lavorativi, quantificabili in 1.120 euro”.

“Nel corso dell’operazione, che io ho commissionato all’impresa, sono subito intervenuti i vigili urbani ed io ho chiesto all’impresa di sospendere la copertura del buco persistente sul lato sinistro, dove rimane un pericolo di caduta – racconta l’amministratore unico della ditta Antares -. Evidenzio come questa fossa costituirà un pericolo di caduta per i nostri lavoratori che accedono quotidianamente allo stabilimento ed anche alle persone vicine che occasionalmente vi transitano e accidentalmente vi possono cadere. E’ da evidenziare che questa fossa, dopo i lavori di stesura della tubazione, è stata ricoperta dai condomini a proprie spese per scongiurare un pericolo di caduta, e non ci risulta che questi soggetti siano stati multati per avere coperto la fossa ed eliminato questo pericolo di caduta”.

“Sul documento di violazione – spiega Gargani riferendosi al verbale della polizia municipale –  questa striscia di terreno è stata definita marciapiede ma così non è: si tratta di una piccola striscia di pratino manutenuta direttamente a proprie spese dai condomini per il taglio dell’erba”. Dopo aver sollevato questioni sulla proprietà del tratto interessato, l’amministrazione dell’impresa annuncia che sarà contestato il verbale, riservandosi anche una eventuale richiesta danni.