Camionista e operaio edile, il giudice gli riconosce la malattia professionale negata dalla previdenza

28 aprile 2024 | 11:20
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Camionista e operaio edile, il giudice gli riconosce la malattia professionale negata dalla previdenza

L’uomo ha sviluppato una lombodiscoartrosi come riconosciuto dal perito d’ufficio

Camionista, poi operaio edile, quindi ancora camionista. Lavori usuranti per cui un lavoratore ha chiesto che gli fosse riconosciuta la malattia professionale.

Per farlo, però, al diniego degli enti preposti al riconoscimento, dopo la presentazione di cinque istanze rigettate, si è rivolto al tribunale di Lucca, che per ricostruire la vicenda si è rivolto anche a un perito.

La richiesta, infatti, era complessa in quanto il lavoratore riferiva di ave contratto, nell’arco della sua attività, lombodiscoartrosi, tendinopatia spalle bilaterale, sindrome del tunnel carpale bilaterale, de quervain bilaterale e, infine, epicondilite bilaterale.

Il giudice Maurizio Piccoli, alle resistenze dell’istituto assicurativo, che contestava le mansioni del lavoratore, ha risposto sia con la perizia d’ufficio sia ascoltando i testimoni, che hanno confermato quanto affermato. Il perito, però, ha provato il nesso causale solo per la lombodiscoartrosi secondo il principio ‘più probabile che non’.

Per questo la domanda di riconoscimento di malattia professionale è stata accolta nella misura del 10 per cento dal momento della domanda. Respinte, invece, le domande per le altre patologie.

Vista la soccombenza reciproca il giudice ha disposto la compensazione delle spese fra le parti: due terzi all’impresa assicurativa, un terzo al lavoratore. A carico dell’assicurazione le spese di perizia.