Gli cade addosso un pancale ma il responsabile si rifiuta di chiamare i soccorsi: il racconto di un operaio

28 maggio 2024 | 12:56
Share0
Gli cade addosso un pancale ma il responsabile si rifiuta di chiamare i soccorsi: il racconto di un operaio

L’operaio, che ha poi avuto una prognosi di 4 giorni, è sconvolto è il comportamento dell’azienda: “Non solo non c’è sicurezza, ma non si ha a cuore la salute dei lavoratori”

Durante il turno di lavoro gli cade un pancale addosso, il suo responsabile si rifiuta di chiamare i soccorsi.La situazione, da stigmatizzare in un momento in cui i gravi infortuni sul lavoro sono all’ordine del giorno, è stata raccontata da un operaio impiegato in un’azienda che opera nel settore della carta della Piana di Lucca.

Ieri mattina (28 maggio) l’operaio è entrato al lavoro, come ha sempre fatto da un mese e mezzo a questa parte, da quando ha preso servizio nell’azienda.

“Non sono nuovo al lavoro come operaio in un’azienda del settore cartario – spiega -, ho lavorato in altri stabilimenti e lo faccio da 10 anni. Ieri, subito dopo che sono entrato a lavoro e stavo mettendo a posto delle etichette. Vicino a me era stata posizionata una fila di pancali, proprio accanto alla linea. Uno di questi mi è caduto addosso e mi ha colpito alla schiena, al collo e alla spalla destra”.

“Mi sono subito spaventato e avevo dolore alla schiena e alla spalla – racconta l’operaio -, sono andato subito a cercare il responsabile per raccontargli quanto era accaduto ma quando l’ho trovato la prima cosa che ha fatto è minimizzare. Ha detto che comunque non mi ero fatto niente e che non avrebbe chiamato l’ambulanza perché non c’erano situazioni di pericolo, che era da poco che lavoravo con loro e che in chiamando i soccorsi avrei messo nei guai l’azienda.”

Il lavoratore però, a suo dire, lamentava ancora dolore cervicale, alla spalla, alla schiena e formicolio al braccio. Incapace di proseguire le mansioni e dopo essersi visto negare la chiamata al pronto soccorso, ha deciso di avvertire la moglie e farsi venire a prendere per raggiungere l’ospedale.

“Stavo male, avvertivo dolore alla schiena al collo e al braccio e ho deciso di chiamare mia moglie per farmi venire a prendere – prosegue il lavoratore -. Ho lasciato il posto di lavoro poco dopo che ero entrato e dopo aver avuto l’incidente, quindi mi sono fatto accompagnare al pronto soccorso di Pescia. Non c’erano molte persone e dopo mezz’ora sono entrato a farmi visitare. Mi hanno fatto le radiografie, che per fortuna non hanno evidenziato lesioni ossee, mi hanno dato degli antidolorifici per il trauma contusivo e 4 giorni di prognosi con la prescrizione di proseguire i controlli con il medico curante”.

“Per fortuna l’incidente non ha evidenziato fratture – aggiunge l’operaio -, sono stato fortunato. Quello però che non riesco a digerire è il comportamento dell’azienda. Dopo mi hanno chiamato e invece di chiedermi come stavo, mi hanno rimproverato per aver lasciato il posto di lavoro senza avvertire un responsabile. Io però l’avevo avvertito ed era stato proprio lui a non permettermi di chiamare i soccorsi per non mettere in cattiva luce l’azienda. Naturalmente appena l’ho raccontato a loro, hanno negato e hanno pure messo in dubbio che io abbia avuto l’incidente”.

“Sono anni che lavoro nelle aziende del settore cartario – conclude l’operaio –, ho sempre trovato dei responsabili attenti alla sicurezza e al benessere dei propri lavoratori. Invece in questa azienda, non soltanto non c’è alcuna sicurezza e i pancali vengono lasciati in giro sparsi per i locali, ma non hanno nemmeno a cuore la salute degli operai”.