Rendita catastale, torna alla Corte di giustizia tributaria il contenzioso Bnl – Agenzia delle Entrate

Per l’ente all’intera sede di piazza San Michele va applicata la categoria D5. L’istituto di credito aveva chiesto il frazionamento: la Cassazione annulla tutto
Torna alla Corte di giustizia tributaria della Toscana un contenzioso che vede al centro la Banca Nazionale del Lavoro e la sua storica sede in piazza San Michele.
La vicenda risale a più di dieci anni fa quando l’Agenzia delle Entrate chiese una rettifica catastale all’esito di una procedura avviata dall’istituto di credito per modificare lo status quo, per riattribuire all’intero immobile la categoria D/5 (in cui rientrano gli istituti di credito) invece del frazionamento che avrebbe previsto quattro mappali in categoria A/10 (uffici e studi privati).
Dopo la soccombenza sia davarti alla commissione tributiaria di Lucca sia alla Corte di giustizia tributaria della Toscana la Bnl, ora di proprietà di Bnp Paribas, è arrivata fino in Cassazione per far valere le proprie ragioni presentando quattro motivi di ricorso. Uno di questi, che ha prevalso sugli altri, ha convinto i giudici della corte a inviare nuovamente per la decisione il provvedimento al giudice tributario di secondo grado. Secondo la Cassazione, infatti, la regola circa la ripartizione dell’onere probatorio è stata stravolta a tutto pregiudizio dell’istituto di credito “non essendo stati forniti dall’amministrazione finanziaria – si legge in sentenza – elementi idonei a giustificare l’attribuzione di una rendita maggiorata (oltre 139mila euro invece di 131,5mila come in precedenza, ndr) a fronte di un invariato stato di fatto”.
La sentenza impugnata, quindi, è stata cassata e la causa è stata rinviata alla Corte di giustizia tributaria della Toscana, in diversa, composizione, che deciderà anche sulle spese del giudizio di legittimità.