Lutto a Lucca e in Valle del Serchio per la scomparsa di Enzo Lanini

Insegnante e sindacalista è stato segretario della Camera del Lavoro di Fornaci di Barga e presidente dell’Anpi
Lutto a Lucca e in Valle del Serchio per la scomparsa dell’ex segretario della Camera del Lavoro di Fornaci di Barga ed ex presidente dell’Anpi della Valle del Serchio, Enzo Lanini.
Anche il partito della Rifondazione Comunista di Lucca esprime la sua vicinanza alla famiglia con un messaggio di cordoglio: “Purtroppo – dice – scompare una figura che è stata ed è un esempio per tutti i lavoratori e gli antifascisti della Valle del Serchio e di Lucca. Enzo, oltre ad essere stato segretario della Camera del Lavoro di Fornaci di Barga e Presidente dell’Anpi della Valle del Serchio, ha partecipato alla vita politica e sindacale con rara passione ed inoltre ha scritto e pubblicato vari libri che rimangono a testimonianza del suo impegno e della sua elaborazione teorica. Infine vogliamo ricordare quanto si sia prodigato nell’insegnamento nelle scuole e con i giovani”.
“La scomparsa dell’ex sindacalista e memoria storica della Val di Lima Enzo Lanini, è un fatto che deve rattristare tutti – dice Maurizio Guccione -. Chi la pensava come lui e anche chi, invece, non era d’accordo. Perché quando una persona vive impegnandosi per la ricerca della giustizia sociale, per chi non ha strumenti, rimanendo al fianco di chi viene sottomesso, ecco, tutto ciò non può – non dovrebbe – avere partigianeria di sorta. Enzo Lanini ha passato la sua vita occupandosi di questo. Idealista ma concretamente al servizio del prossimo, lo ha dimostrato alla Federconsumatori, lo ha realizzato nel totalizzante impegno all’interno della Cgil. A quell’impegno si è dedicato visceralmente, dopo aver fatto il maestro elementare per alcuni anni. Dal 1983 ha dato vita alla mostra storica dell’emigrazione nella Società del teatro Ermete Zacconi di Montefegatesi, luogo in cui viveva. Non era divisivo, Enzo Lanini, tutt’altro: i contributi, le iniziative, parlavano del passato ma guardavano al futuro; cercava di coinvolgere i giovani, di scandagliare i luoghi della Val di Lima che furono protagonisti, come altri, delle brutalità nazifasciste del periodo”.
“E’ stato autore di numerose pubblicazioni, che cadenzavano, contrassegnandola, l’annuale mostra sull’emigrazione. E aveva letto tanto, Enzo Lanini, era un uomo al quale, la cultura, aveva fatto bene e, da bravo uomo del popolo, l’aveva messa a disposizione degli altri, perché così bisogna fare se non si vuole essere elitari – va avanti Guccione -. Nella piazza di Montefegatesi, il 25 aprile, Lanini c’era: fazzoletto dell’Anpi al collo, commemorazione, sempre un filo di commozione. Era questo, una persona perbene che ha vissuto per far sì che gli uomini e le donne potessero essere protagonisti di una società più giusta. Ecco perché, comunque la si pensi, la sua scomparsa lascerà un bel ricordo, magari sotto forma di vento lieve, ancora una volta che spira lassù, fra i monti di Bagni di Lucca, tra i pianori di Prato Fiorito, della Valfegana, da quel mondo a lui caro”.