Braccio di ferro con Smurfit Kappa sul piano di classificazione acustica: il Consiglio di stato dà ragione al Comune di Barga

24 giugno 2024 | 14:59
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Braccio di ferro con Smurfit Kappa sul piano di classificazione acustica: il Consiglio di stato dà ragione al Comune di Barga

I giudici ribaltano la sentenza del Tar

Piano comunale di classificazione acustica: il Consiglio di Stato mette fine alla contesa fra la Smurfit Kappa Italia spa di Ponte all’Ania e il Comune di Barga, ribaltando la decisione del tribunale amministrativo regionale che aveva accolto le richieste dell’azienda, che aveva impugnato la delibera del consiglio comunale del 15 maggio 2012, sostenendo che non era stata accolta l’osservazione presentata al piano e che richiedeva l’inserimento in classe VI dell’area dove insiste la produzione industriale.
Dal canto suo l’amministrazione comunale aveva invece confermato l’inserimento della cartiera in classe quinta (che determina le aree prevalentemente industriali) e parte dello stabilimento in classe quarta (relativa ad aree di intensa attività umana).

Il giudice di primo grado, accogliendo il ricorso di Smurfit Kappa Italia aveva rilevato che “se è vero che la zonizzazione acustica costituisce esercizio del potere pianificatorio discrezionale, è però indubitabile che detta pianificazione non è diretta ad orientare lo sviluppo dal punto di vista urbanistico-edilizio, ma è rivolta a governare l’assetto del territorio sotto il distinto profilo della salute ambientale e umana, di talché non può ritenersi legittimo l’utilizzo di tale strumento al fine di precostituire le condizioni per una diversa allocazione degli insediamenti urbani”. “Nel caso di specie ciò comporta – secondo la decisione di primo grado – che l’amministrazione comunale deve tenere conto delle attività economiche precedentemente insediate sul territorio, le cui esigenze trovano tutela in virtù della loro risalente ubicazione, per cui non sono cedevoli rispetto agli insediamenti che si radichino sul territorio successivamente”.
Contro la sentenza di primo grado, però, si era schierata l’amministrazione comunale di Barga, che aveva presentato appello al Consiglio di Stato. I giudici hanno accolto le tesi del Comune, confermando dunque la legittimità del piano di classificazione acustica contestato dall’azienda.