Fentanyl, la droga degli zombie. Il tossicologo: “Può essere letale”

Il professor Silvio Chericoni: “L’assunzione provoca euforia e felicità, ma anche nausea e vomito, sonnolenza, sedazione sino ad arrivare allo stato di incoscienza e depressione respiratoria”
Il Fentanyl, comunemente chiamata la droga degli zombi, perchè chi l’assume può trasformarsi in un “morto che cammina”, è prepotentemente balzata agli onori della cronaca, in tempi recenti, tanto che alcune procure, in Umbria e in Toscana, hanno aperto fascicoli di indagine.
Di questo potente oppioide sintetico, 50 volte più potente dell’eroina, il cui abuso può avere conseguenze letali, ne parliamo con il professor Silvio Chericoni dell’università di Pisa, e in forza al reparto di tossicologia dell’Aoup.
Cos’è il Fentanyl?
Il Fentanyl è un potente oppioide sintetico nato nel 1960 in grado di produrre un effetto analgesico che è circa 50-100 volte più potente di quello sviluppato dalla morfina, in funzione della modalità di assunzione che viene impiegata. Risulta anche notevolmente più potente dell’eroina. Nato e tutt’oggi utilizzato nella clinica per il trattamento del dolore particolarmente intenso o cronico in quei soggetti tolleranti agli oppiacei, ha visto la sua diffusione, soprattutto negli Stati Uniti, come sostanza d’abuso sia addizionata all’eroina sia utilizzato come tale. L’allarme sulla diffusione di questa sostanza anche in Italia è nato dai molteplici casi di decesso che si sono verificati negli Stati Unititi in seguito a casi di overdose. La potenza di questa sostanza fa sì che la differenza tra dose “terapeutica” e dose potenzialmente letale sia particolarmente ristretta”.
Che cosa succede al nostro cervello se viene assunto?
Il Fentanyl produce i suoi effetti farmacologici attraverso l’attivazione dei recettori degli oppioidi, in particolare i recettori mu che si trovano nelle aree cerebrali dove avviene il “controllo” del dolore e delle emozioni, così come la maggior parte dei farmaci oppioidi utilizzati nella terapia medica. Il suo impiego quale sostanza d’abuso è legato agli effetti euforizzanti e come sostituto diretto dell’eroina nei soggetti dipendenti da oppioidi
Crea dipendenza?
Certamente sì. In casi di assunzioni ripetute, analogamente a quanto avviene per la morfina o l’eroina, si ha un rapido instaurarsi sia della tolleranza agli effetti, il che comporta la necessità da parte del soggetto di aumentare la dose assunta per continuare a “sentire” l’effetto della sostanza, sia della dipendenza, che è di tipo fisico ma anche psicologico e che costringe l’utilizzatore ad assunzioni ripetute per non rischiare di andare incontro a crisi d’astinenza, con tutta la sintomatologia associata
Quali sono gli effetti collaterali, a breve termine?
All’assunzione di Fentanyl, oltre all’azione analgesica per la quale viene utilizzato nella clinica, sono associati effetti quali senso di euforia e felicità,ma anche nausea e vomito, sonnolenza, sedazione sino ad arrivare allo stato di incoscienza, e, se assunto in dose eccessiva, depressione respiratoria che può risultare fatale. Quando poi viene associato ad altre sostanze che agiscono anch’esse come deprimenti del Sistema Nervoso Centrale, quale in prima istanza l’alcol, il rischio di decesso anche assumendo una dose non di per sé letale, aumenta considerevolmente
Dove si acquista?
È una sostanza che, così per come avviene con l’elevato numero di suoi derivati, viene acquistata direttamente dal mercato illecito che vive anche grazie attraverso gli acquisti on-line, in particolare sfruttando il mondo parallelo del dark web, così come avviene per tantissime altre sostanze d’abuso. Abitualmente viene venduta sotto forma di polvere, assunta poi per via endovenosa, fumata o sniffata. Esistono anche i cerotti transdermici per uso clinico, così come le compresse ad uso sublinguale. È, comunque, possibile reperirla anche tramite la comune via di distribuzione dei prodotti con finalità terapeutica mediante false prescrizioni mediche
“Al momento – conclude il professor Chericoni – non c’è alcun allarme Fentanyl reale in Italia. Noi lo monitoriamo abitualmente per diverse commissioni patenti e non abbiamo rilevato problemi, per il momento…”