Via Teresa Bandettini, mai partiti i lavori dopo il cedimento. I residenti: incidenti e pericoli ogni giorno
Gli abitanti della zona: “Il senso unico non viene rispettato”. Ma il cantiere resta al momento un miraggio. L’assessore Buchignani: “Il Comune al lavoro per trovare soluzioni, la competenza sul condotto non è nostra”
Dopo il cedimento della strada verso il canale Piscilla e l’istituzione del senso unico alternato ad aprile 2023, via Teresa Bandettini sembra completamente in abbandono.I lavori non sono mai partiti e sembrano destinati a non partire a breve. I residenti sono però stanchi dei continui problemi ed hanno provato, senza successo, a contattare Comune e Consorzio di Bonifica. L’assessore ai lavori pubblici, Nicola Buchignani ha spiegato che il problema di via Teresa Bandettini è legato a tutta una serie di criticità riscontrate lungo il corso del condotto pubblico, su cui il Comune non ha competenze. Nel frattempo la strada è stata messa in sicurezza con la delimitazione di alcune barriere New Jersey in cemento, che però secondo i residente sono pericolose. Per quello che riguarda il cantiere ancora non c’è certezza su una data di avvio.






“Sono molto pericolose queste barriere che hanno messo – dice Nicola Lucchesi che abita in via Teresa Bandettini da 49 anni -, perché tantissime macchine hanno forato urtandoli, spaccando la gomma nell’angolo vivo di cemento: non occorre andare forte, ma semplicemente se non si tiene bene la distanza e vengono urtati leggermente, le macchine si sfondano. Ci sono stati svariati incidenti, fra cui una vettura che è finita anche nel fosso davanti a casa mia perché ha perso il controllo dell’auto.Il senso unico non è controllato, perché ci sono tantissime macchine che vengono contromano a qualsiasi ora. Anche quando ci sono tutti questi eventi, tipo il concerto di ieri sera di Lenny Kravitz, non essendoci controllo da parte di nessuno, le macchine vengono in doppio senso. Quando vengono in doppio senso e si fermano lì e di solito succedono sempre delle tragedie perché devono fare marcia indietro, etc. La strada inoltre sta accedendo anche in altri punti, basta vedere la pendenza del muretto che è inclinato dalla parte del fosso. Ma si può notare anche dalle tracce sull’asfalto. Non so se è pericoloso oppure no. Però, come è stato, messo in sicurezza quel pezzo, secondo me dovrebbe essere messo in sicurezza anche questo. Quindi quello che chiediamo è di capire se verranno fatti i lavori e se non vengono fatti i lavori comunque che vengono messi in sicurezza non con quei dossi pericolosi di cemento, che poi sono anche difficili da pulire. Infatti le strade e il fosso, diciamo gli argini, vengono puliti veramente di rado”.
Gli fa eco un vicino di casa, Mauro Barzali di 85 anni, che abita da sempre in via Teresa Bandettini: “I disagi sono enormi per noi famiglie che abitiamo nella zona, enormi – sottolinea -. Con il senso unico che è stato messo, a seguito della ristrettezza della strada siamo costretti a fare dei lunghi giri per arrivare alla nostra abitazione. Questi lunghi giri includono due passaggi a livelli, oppure passare dalla bretellina. Quello che però è veramente ridicolo è che il Comune dopo aver fatto il primo intervento, mettendo dei blocchi di cemento, restringendo una strada già stretta di per sé, non ha fatto nient’altro. Sono passati mesi, mesi, mesi e noi ci troviamo a subire quotidianamente un disagio enorme. Però il Comune non si fa vivo. Noi chiediamo un intervento tempestivo. Non ce la facciamo più a sopportare un disagio del genere”.
A precisare i motivi per cui il Comune non è potuto intervenire finora per recuperare la strada è l’assessore ai lavori pubblici Nicola Buchigani: “Non è vero che il Comune non si è interessato al problema – precisa l’assessore -. Noi stiamo verificando chi è l’ente responsabile di questi continui cedimenti che avvengono lungo il corso del condotto pubblico, perché non è interessata solamente via Teresa Bandettini, ma anche altre strade, come nella zona di San Vito e all’Acquacalda. Stiamo facendo le opportune verifiche e continua anche il monitoraggio di tutto il condotto pubblico per vedere se ci sono altri cedimenti”.
“Secondo noi è chiaro il motivo di questi crolli – dice Buchignani -: i continui cambi di portata del canale per far funzionare le centraline a nostro avviso sono i responsabili. Quando la portata è alta l’acqua spinge sui muretti, quando si abbassa i muretti cedono, questa condizione di pieno e vuoto crea i danni che si possono vedere. Abbiamo contattato il Genio Civile e proseguiamo con le verifiche per individuare l’ente responsabile, a quel punto ci siederemo ad un tavolo comune per trovare delle soluzioni“.