Traffico illecito di carburanti, va rivalutata in Appello la responsabilità amministrativa della società coinvolta

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi di tutti gli imputati sulle condanne, ma per l’azienda non sarebbe stato dimostrato il profilo di colpa
Vivrà un’altra puntata il processo per il traffico illecito di carburanti, importati dalla Slovenia e venduti senza pagare l’Iva attraverso un complesso sistema di intermediazioni e società di comodo.
La Corte di Cassazione si è infatti espressa sui ricorsi proposti da sette degli imputati, uno dei quali lucchese, e dalla società di Pescia al centro dell’intera indagine.
I difensori degli imputati hanno chiesto, con ricorsi separati, l’annullamento della sentenza, che aveva portato a condanne da un anno e otto mesi di reclusione fino ad un anno e al riconoscimento dell’illecito amministrativo dell’azienda, condannata alla sanzione pecuniaria di 300mila euro. Sempre la sentenza aveva disposto la confisca del profitto di reato, sia diretta sia per equivalente, nei confronti del titolare dell’azienda e nei confronti della società dei prodotti energetici e dei mezzi utilizzati.
La Corte di Cassazione, nel valutare i diversi ricorsi, ha annullato senza rinvio le ordinanze di inammissibilità di due dei ricorsi per Cassazione, che risalgono al 2022, per due degli imputati, che erano state emesse per mancata sottoscrizione digitale degli allegati al ricorso per Cassazione. La Corte ha poi dichiarato inammissibili i ricorsi di tutti gli imputati, ma ha accolto parzialmente quello della società in quanto, per la Cassazione, “è stata omessa ogni motivazione in relazione agli altri presupposti per l’affermazione della responsabilità amministrativa, ovvero l’individuazione dei profili di colpa in organizzazione e l’identificazione del vantaggio in campo all’ente”.
Per questo motivo, e solo per la società, la sentenza è stata annullata sul punto e rinviata ad altra sezione della Corte d’appello di Firenze, anche e soprattutto per quanto riguarda il quantum del trattamento sanzionatorio e sulla determinazione delle sanzioni interdittive.