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Cronaca
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Coordinò le indagini della strage di Viareggio, Laricchia va in pensione

28 agosto 2024 | 11:18
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Coordinò le indagini della strage di Viareggio, Laricchia va in pensione

“Mi piacerebbe mettere a disposizione dei giovani la mia esperienza, la mia storia, le conoscenze acquisite in tanti anni”

La Polizia di Stato perde un pezzo da 90:  dopo una carriera che dire brillante è un eufemismo, il dottor Leopoldo Laricchia va in pensione dal prossimo 1 settembre. 

Cosa le mancherà di più?

“Tanti collaboratori onesti, bravi, dediti al servizio con abnegazione, incontrati e conosciuti in questi 35 anni, molti dei quali ancora mi scrivono e mi sono venuti a trovare nei miei pellegrinaggi da Questore e anche da Funzionario. Questo mi mancherà di più e contemporaneamente conservo l’orgoglio di essere stato il capo di queste splendide persone”.

Un ricordo particolare, in questi lunghi anni?

“Sono tanti, tantissimi. Dalle indagini di polizia giudiziaria, alle tante ore trascorse in strada, di giorno e di notte, a cercare criminali o a dirigere servizi di ordine pubblico, dalle operazioni di soccorso pubblico agli incontri con gli studenti nelle scuole; al giorno tragico quando uno degli uomini del Reparto Mobile morì d’infarto durante un servizio d’ordine pubblico a Ventimiglia, ai giorni del tragico giugno del 2009 a Viareggio, ricordo ancora l’urlo nero dei familiari delle vittime quando entrarono nella prima camera ardente allestita all’ospedale della Versilia quando la Procura autorizzò la riconsegna delle salme ai familiari. I cento morti al giorno dei primi mesi del Covid a Brescia. Il grande onore che mi riservò il Capo della Polizia Franco Gabrielli quando mi scelse per dirigere quella che ritengo la Questura più significativa d’Italia. Palermo. Dove ho vissuto tre anni”.

Nel futuro, solo riposo o…?

“Si chiude un tempo della vita e se ne apre un altro. Diverso. Mi sento di fare mie le parole di San Paolo nella lettera a Timoteo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede”.  Per fede non intendo quella cristiana, ma la spinta ideale, la motivazione che mi fece decidere di fare il concorso da commissario di polizia, cioè l’amore per la verità,  per la giustizia, il rifiuto di ogni ipocrisia, nelle azioni e nelle parole e la convinzione che con l’impegno e la dedizione si può contribuire a cambiare il mondo. Battersi per il rispetto della legge è una buona battaglia, la corsa è stata una corsa lunga, difficile, paragonabile ad una maratona o…meglio a quella gara non olimpica che è l’Iron Manl., In questo tempo che si apre mi piacerebbe mettere a disposizione dei giovani la mia esperienza, la mia storia, le conoscenze acquisite in tanti anni e vivendo nelle realtà più disparate e complesse del Paese”.

Nato a Livorno, e laureato in Giurisprudenza, dopo alcune esperienze come ufficiale della Marina Militare nella Capitaneria di Porto di Livorno e nel mondo bancario. è entrato in Polizia il 25 ottobre del 1989, avendo vinto il concorso per vice commissario.

Assegnato inizialmente alla questura di Torino, è stato a Volterra e Pontedera, fino a quando, promosso, dopo aver vinto il concorso da dirigente, ha lavorato alla questura di Pisa per poi approdare a Viareggio, dove ha diretto il commissariato dal 2007 al 2012. Suo il coordinamento delle operazioni durante la drammatica strage ferroviaria del 29 giugno 2009,  lavorando per le identificazioni dei corpi bruciati, per il quale gli fu conferito un encomio solenne e l’elogio del capo della Polizia.

Promosso a vicario, ha ricoperto il ruolo di numero due della questura di Pistoia e di Firenze, e, poi, divenuto questore, è stato prima ad Imperia, dove ha gestito l’emergenza migranti sul confine con la Francia, poi a Lecce, dove ha coordinato i servizi di ordine pubblico, durati 2 anni, per consentire la costruzione del gasdotto Tap, garantendo anche le numerose manifestazioni di dissenso. Opera che, alla luce delle tensioni internazionali con la Russia ha garantito l’approvvigionamento energetico ai Paesi dell’Ue, e a Brescia dove ha affrontato i primi tragici mesi della pandemia Covid. Il presidente della Repubblica, nel maggio del 2020, lo nominò dirigente generale della pubblica sicurezza, e, infine, a Palermo, una delle questure più importanti dello Stivale.

Ultimo incarico, non operativo, all’ispettorato della Camera dei Deputati, a Roma.