Una folla da 20mila persone a Lucca per il Toscana Pride: “Lo abbiamo portato dove c’era bisogno” fotogallery

I colori arcobaleno si mescolano ai gonfaloni dei Comuni e alle bandiere di partiti e associazioni. L'obiettivo è rivendicare i diritti della comunità Lgbtqi+

Toscana Pride, erano quasi in 20mila i componenti del nutrito corteo che ha raggruppato le diverse anime diverse del mondo Lgbtqi+, il mondo dell’associazionismo, i partiti e gli enti locali ma, soprattutto, tante gente comune.

Toscana Pride Lucca 2024

Una cifra intorno alle 2omila persone, secondo gli organizzatori, come confermato anche dalla Polizia, per un fiume rumoroso e colorato che si è mosso da viale Cavour, praticamente sotto la Questura per poi proseguire verso viale della Repubblica ed entrare in città (un passaggio dal forte contenuto simbolico) da porta San Pietro. Il corteo ha proseguito fra ali di folla, partecipanti di ogni orientamento sessuale, tanti turisti e anche semplici cursiosi in via Carrara, corso Garibaldi, sul baluardo San Paolino per imboccare via delle Mura Urbane, quindi dal baluardo San Donato scendere nuovamente in piazzale San Donato.

Un corteo multiforme, colorato, pacifico, inclusivo in cui l’espressione dell’orgoglio omosessuale ha raggiunto la sua massima visibilità senza eccedere né negli atteggiamenti né nei messaggi lanciati dai partecipanti: messaggi che sono andati dagli appelli per la pace a quelli contro la violenza sulle donne, dal no al patriarcato alla difesa dei diritti e della Costituzione.

Performance, carri, tanta musica pop, dalla Carrà ad Annalisa, vestiti e acconciature semplicemente di tinta arcobaleno oppure eccessive e ben oltre il kitsch, che hanno accompagnato, senza entrare in contrasto con lo spirito della città monumentale, tutta la sfilata fino al comizio finale. Ma soprattutto, oltre alle istituzioni con i loro gonfaloni e al mondo associatio (c’erano anche gli scout laici del Cngei) c’erano davvero tanti cittadini comuni, al di là della loro identità di genere, senza simboli di partito, al massimo sotto il segno della bandiera arcobaleno, che non hanno voluto far mancare la loro presenza.

Un arcobaleno che allo stesso tempo per la giornata è stato simbolo dei diritti Lbgbtqi+, ma anche simbolo di pace. Anche se declinato, a seconda delle parti del corteo, in maniera diversa. Ci sono stati gli slogan e le bandiere pro Palestina, non quelle di Israele e Ucraina. Da qualche striscione e cartello contro Israele fino agli hippy anni Settanta fautori dei fiori nei cannoni e dell’amore libero.

Un florilegio di opinioni in un corteo più che pacifico e soprattutto con tanta musica e divertimento. Dove è inevitabile che la parte del leone lo faccia il carro del MamaMia, al centro del corteo, che ha fatto ballare tutti i presenti e che ha attirato intorno a sé il maggior numero di manifestanti che non sono arrivati sotto i simboli di partiti o associazioni.

Notevole l’impegno degli organizzatori anche per la logistica che, visto il gran caldo, ha permesso di fornire anche acqua e generi di primo conforto a tutti i partecipanti.

Sono loro a esultare per il risultato raggiunto: “Oggi a Lucca eravamo 20mila – dice il comitato organizzatore – La marea arcobaleno che ha invaso la città è la risposta migliore che potessimo dare a chi ha seminato odio contro di noi in tutti questi mesi. L’organizzazione della manifestazione è stata un percorso in salita, oggi possiamo tirare il fiato, orgoglios3 di ciò che abbiamo realizzato: abbiamo scritto una pagina di Storia di questa città e abbiamo portato il Pride dove c’era bisogno di Pride, in una città dove è ancora molto difficile vivere alla luce del sole il proprio orientamento e la propria identità senza subire conseguenze. Vogliamo dedicare questo Pride a tutte le persone Lgbtqia+* che vivono qui e che hanno attraversato a testa alta le strade della loro città. Vogliamo dedicarlo a chi ogni giorno mette in conto di prendere botte ed insulti e nonostante questo, non rinuncia a tenere la persona che ama per mano. Vogliamo dedicarlo a chi lotta per decidere sui propri corpi e non soccombere al ricatto di conformarsi. Lo dedichiamo anche ai minori del Careggi, alle loro famiglie, perché hanno tenuto duro, non si sono arrese quando le loro vite sono state date in pasto alla gogna social. E a* figl* delle famiglie omogenitoriali, alle mamme e ai papà arcobaleno che lottano per poter essere genitori a tutti gli effetti, anche per lo Stato. Lo dedichiamo alle persone razzializzate e migranti, alle persone con disabilità che hanno sfilato insieme a noi, a tutte le persone marginalizzate, precarie, rimaste senza una casa o un lavoro”.

“Infine, da qui, da Lucca – concliugono gli organizzatori – vorremmo che arrivasse fino a Gaza e al popolo palestinese e a tutte le vittime di guerre coloniali, il nostro grido di rabbia, la nostra denuncia che chiede giustizia ma anche il nostro abbraccio di cura. E a chi ci perseguita, al governo Meloni e ai politici omolesbobitransafobici che sulla nostra pelle costruiscono il loro consenso noi diciamo: non ci avrete mai perché non era previsto che sopravvivessimo e, invece siamo qui, da Stonewall ad oggi, indomit3 e fier3”.

Queste le sigle delle associazioni promotrici e partecipanti al Pride di Lucca: Agedo Firenze, Arcigay Arezzo Chimera Arcobaleno, Arcigay Firenze Altre Sponde, Arcigay Prato-Pistoia L’Asterisco, Arcigay Siena Movimento Pansessuale, Coming Out della Valdinievole, Zona del Cuoio, Piana di Lucca, Famiglie Arcobaleno della Toscana e Ireos Comunità Queer Autogestita di Firenze.

Alla manifestazione c’era anche il governatore Eugenio Giani. “Sono qui, insieme alla comunità arcobaleno, per ribadire che la Toscana – sottolinea – è e sarà sempre una terra di diritti, inclusione e rispetto per tutti. La Regione c’è. Tra i presenti anche tanti sindaci e amministratori: una presenza importante, perché la libertà di orientamento sessuale è una grande questione della democrazia e della civiltà nel nostro paese e la Toscana, in occasione del Pride, con questa presenza forte ribadisce il suo impegno per l’affermazione dei diritti e il rispetto di tutte e di tutti: un messaggio semplice ma forte, per chiedere una società aperta, senza pregiudizi e discriminazioni”.

Da anni la Regione aderisce ufficialmente al Toscana Pride e sfila orgogliosamente con la comunità Lgbtqia+ per chiedere reale uguaglianza.

Il documento politico presentato dal Toscana Pride tocca numerosi temi: affettività e famiglie al contrasto alle discriminazioni, dall’educazione alle differenze a salute, prevenzione e benessere, dall’autodeterminazione al lavoro, i diritti umani e i diritti queer nel mondo, ma anche ambiente e sostenibilità.

Per la Regione Toscana era presente l’assessora Alessandra Nardini: “Sono orgogliosamente qui al Pride, come d’altronde sempre in questi anni, per dire forte e chiaro che Regione Toscana c’è, che siamo al fianco della comunità Lgbtqia++ per i diritti da difendere e i molti ancora da conquistare. Gli attacchi della destra e del Governo alla comunità sono quotidiani, se la sono presa addirittura con le figlie e i figli delle famiglie arcobaleno. La loro propaganda oscurantista si scatena senza guardare in faccia nessuna e nessuno, soprattutto sui corpi di noi donne e delle persone transgender. Essere al Pride significa dire che non ci sono persone, famiglie e amori di serie A e di serie B, che le bambine e i bambini delle famiglie arcobaleno non sono figlie e figli di un reato universale e vogliamo che vengano registrate e registrati alla nascita, significa dire che vogliamo il matrimonio egualitario e le adozioni e, finalmente, una legge contro le discriminazioni, dopo il vergognoso affossamento del ddl Zan”.

L'assessora Alessandra Nardini al Toscana Pride
assessora Alessandra Nardini Pride
Rispetto al mondo oscuro, di discriminazioni e di negazione di diritti, che stanno cercando di imporci, oggi sfila un mondo a colori, un mondo arcobaleno dove tutte e tutti sono uguali. È questo il mondo che vogliamo costruire.

Oltre alle forze dell’ordine, per garantire l’ordinato svolgimento dell’evento era presente il servizio di pronto soccorso prestato dalla Croce Rossa e il personale volontario riconoscibile dalla maglietta rossa.

L’official party del Pride sarà, invece, a Torre del Lago. La festa coinvolgerà i tre celebri locali della marina: Baddy, Mamamia e Boca. A partire dalle 19,30 al Baddy sarà allestito l’apericena che proseguirà fino alle 22,30. Subito dopo al Mamamia andrà in scena il Pride Show curato dalle associazioni del comitato. Segue il party con lo staff resident del locale, mentre al Boca si svolgerà la consueta serata BarCox.

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