Cinghiali, Sisto Dati: “Bocciata la proposta a favore dei cacciatori”

Il vicepresidente vicario nazionale di Libera Caccia e presidente provinciale Libera Caccia Lucca: "Porteremo avanti in Atc battaglie per ridurre il carico economico"

Durante l’ultima seduta del Comitato di Gestione dell’Atc Lucca 12 è stata bocciata la mia proposta di ridurre i costi per i singoli cacciatori e per le rispettive squadre di caccia al cinghiale, eliminando la gabella di 10 euro pretesa dall’Atc per ritirare i registri di caccia”.

Questa la notizia che riporta Sisto Dati vicepresidente vicario nazionale di Libera Caccia e presidente provinciale Libera Caccia Lucca, nonché componente dell’Atc in rappresentanza di Endas.

“Come ho già avuto modo di dire nelle scorse settimane – spiega Dati –, viviamo un momento molto delicato per quanto riguarda la caccia al Cinghiale in Italia, in Toscana e in special modo nella provincia di Lucca. Abbiamo casi di peste suina a pochi chilometri dai nostri confini che potrebbero determinare la chiusura di alcune zone di caccia, i cacciatori sono chiamati a uno sforzo maggiore causato da un calendario venatorio allungato di un mese con tutto ciò che comporta in termini di costi di gestione per le squadre di caccia al cinghiale, senza dimenticare il limitato ricambio generazionale e l’elevata età media degli iscritti alle squadre”.

“In questo quadro complesso – continua Sisto Dati – ritenevo doveroso un segnale da parte dell’Atc verso chi è chiamato a svolgere un compito che le istituzioni pubbliche non sono in grado svolgere in autonomia, eliminando una delle tante tasse che si aggiungono a quelle nazionali e regionali.
La notizia clamorosa è che a bocciare la mia proposta è stata proprio la sigla venatoria più importante: Federcaccia ha votato insieme al rappresentante politico della sinistra per mantenere l’obolo dei 10 euro, tutto questo nel silenzio assordante di Enalcaccia che probabilmente per ignoranza in materia non ha preso posizione (cosa che rappresenta ormai una costante preoccupante). Voglio precisare che, come tutti gli Enti, anche il bilancio degli Atc è soggetto a modifiche nel corso dell’anno e poteva essere prevista una specifica variazione che permettesse l’eliminazione dei 10 euro, ci sarebbero tanti esempi, uno su tutti limitare o eliminare il progetto di acquisto di lepri dal centro di Civitella Paganico che non sta dando i risultati sperati”.

“L’agevolazione per i cacciatori era quindi perfettamente legittima e fattibile secondo le norme vigenti, quello che sorprende è che i rappresentanti dei cacciatori voltino le spalle ai loro iscritti non si sa bene per quale motivo. Continueremo – conclude Sisto Dati – a portare avanti in Atc battaglie per ridurre il carico economico e agevolare l’organizzazione delle squadre di caccia al cinghiale e per favorire lo sviluppo del nostro territorio per tutte le forme di caccia, questo dovrebbe essere lo scopo degli Ambiti Territoriali di Caccia e non far cassa sulla pelle dei cacciatori”.

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